Il tecnico del Cagliari Primavera, Fabio Pisacane, è intervenuto ai nostri microfoni a margine del successo casalingo per 2-1 contro il Genoa. Queste le sue dichiarazioni.
Sulle scelte
“Abbiamo dimostrato ancora una volta di avere una grandissima forza. Oggi abbiamo tirato fuori due assi dalla manica. Il primo è Grandu, che noi abbiamo battezzato ‘Grández’ perché ricorda Nahitan (Nández n.d.r.) per il modo di correre e per la tigna e la garra che ci mette. Battute a parte, c’è poi Trepy che è un ragazzo che ha fatto un grandissimo percorso e questo merito va dato anche a chi lo allena in U18 come Claudio Bellucci e Francesco Pisano, che hanno fatto crescere il ragazzo come si deve e che oggi si è preso la scena. Sono contentissimo e questa è un’ulteriore prova del fatto di quanto sia grande questa nostra forza”.
Sulla prestazione della squadra
“Agostini non ha bisogno certo di presentazioni, è un allenatore preparatissimo che fa giocare bene le sue squadre e gli dà grande organizzazione. Sapevamo di trovare un avversario che ci avrebbe voluto rendere difficile questo pomeriggio. Devo dire che i ragazzi hanno superato il fattore emotivo, che secondo me ha inciso tantissimo nella partita d’andata. Agostini è uno di famiglia per cui per alcuni ragazzi ritrovarselo contro è stato un po’ traumatico però i ragazzi hanno applicato alla lettera quello che gli è stato chiesto, le contromosse hanno funzionato e diciamo che più andavamo avanti e più i ragazzi prendevano coscienza di quella che poi era la partita, ricavandone dei vantaggi. Faccio veramente i complimenti ai miei giocatori perché secondo me hanno fatto 60-65 minuti di grande livello, poi sono un po’ calati però è anche normale perché hanno dato tutto e anche di più”.
Sulla corsa playoff
“Fin dal primo giorno ho detto ai ragazzi di ragionare step by step nel senso che noi siamo qui a cercare fino all’ultima giornata di aggrapparci a quel filo di speranza che ci siamo creati. L’abbiamo fatto gradualmente e sappiamo che se non dovessimo arrivarci sarà solo per demerito nostro. Tuttavia resta da sottolineare il fatto che sono state messe le basi per i futuri successi”.
Sulla stagione
“Un rammarico ben preciso in questa stagione non c’è perché nei momenti in cui abbiamo sbagliato l’abbiamo fatto non perché l’avessimo messo in preventivo. Sono però errori che comunque devi mettere in conto. Io quindi non me la sento di mettere in evidenza un preciso momento. È normale che se mi viene chiesto qual è la partita che ci avrebbe potuto portare quei 3-4 punti che ci mancano, io rispondo come ho detto ai ragazzi dicendo che siamo in debito con la fortuna. Se noi pensiamo, per esempio, alla partita contro la Sampdoria tra andata e ritorno, potevamo fare sei punti e invece ne abbiamo portato a casa solo uno. Se invece penso a una partita che abbiamo sbagliato durante il nostro percorso e che non dovevamo sbagliare dico quella in casa contro il Monza. Il gioco però vale la candela, come si dice. Nel calcio le cose si compensano e quello che mi piace pensare è quello che abbiamo fatto oggi in campo, non quello che ho visto ieri o l’altro ieri. La soddisfazione più grande in questa stagione? Vedere i ragazzi dare tutto, soprattutto quelli che si allenano con noi 3-4 volte nel giro di 15 giorni e che mettono in pratica quello che gli si chiede”.
La Redazione