L’allenatore del Cagliari Primavera, Fabio Pisacane, ha parlato ai nostri microfoni a margine del match vinto in rimonta per 3-1 contro l’Atalanta. Queste le sue dichiarazioni.
Sulla gara
“La rimonta c’è stata solo perché nel primo tempo non abbiamo concretizzato ciò che abbiamo prodotto. È come se avessimo riavvolto il nastro della partita scorsa (contro la Lazio n.d.r.) ma purtroppo il calcio è bello anche per questo. Nel secondo tempo la squadra ha avuto le potenzialità per fare tre gol. Se contiamo tutte le azioni del primo tempo sicuramente poteva essere una partita più in discesa al cospetto di un avversario di tutto rispetto che comunque ha vinto a Sassuolo, a Firenze, a Torino e che ha i punti che ha in classifica non per caso. Solo che oggi ha trovato di fronte una squadra organizzata, che rinforza sempre di più di settimana in settimana i concetti e i principi e che oggi è stata anche spietata”.
Sul dualismo Iliev-Wodzicki e sui singoli
“Iliev non era più in campo non per demeriti. Penso che a livello giovanile la gestione faccia la differenza. Tenere in panchina per sette mesi un ragazzo del ’05 e avere una strategia da prima squadra io lo trovo folle. Questo è il mio pensiero ed è soggettivo. Anche Antoni (Wodzicki n.d.r.) è uscito quando abbiamo vinto contro la Juventus. Ho cercato di alternarli, di fare una buona gestione, prendendomi dei rischi ma sono rischi che mi prenderei altre mille volte perché per me ragionare in questo modo permette poi di avere delle risposte da entrambi. E domani, quando vai a fare una valutazione, hai un quadro più chiaro. Se no è difficile giudicare i ragazzi se non si fanno giocare. È normale che se sono qui hanno delle potenzialità. Abbiamo due portieri di livello che si sono alternati nel corso degli anni, hanno fatto buone cose e hanno fatto alcuni errori come li fanno tutti. È normale che quando sbaglia il portiere diventa tutto più difficile però io sono contento di entrambi come sono contento di Marini e di Franke. Lasciando perdere l’azione del rigore in cui è stato bravo anche l’avversario ad aggirarlo, è difficile al debutto non farsi prendere dall’ansia in quella situazione. La situazione va analizzata a 360° e quindi non mi sento di condannare il ragazzo. Malfitano è un ragazzo su cui ho creduto fin dall’anno scorso e che oggi ha ripagato la scelta che abbiamo fatto tutti insieme come società. Vedere far gol un ragazzo del ’07 in un campionato di Primavera 1 è tanta roba per il settore giovanile. Faccio i miei complimenti a tutti coloro che lavorano nel settore giovanile del Cagliari, che non sono presenti davanti alle telecamere. Senza di loro, Malfitano non sarebbe arrivato al Cagliari”.
Sulla svolta e sul cambio modulo
“Noi in fase di possesso siamo indecifrabili, giochiamo con tantissime rotazioni ed è un discorso molto complesso su cui è inutile entrare nel merito. La svolta è nata dai ragazzi che sono entrati, con la voglia di prendersi la scena. Quando sei fuori – e a me è successo anche da calciatore – e vedi che la squadra sta bene, non vedi l’ora di entrare e dare il tuo contributo. Penso quindi che alla fine il merito sia solo dei ragazzi”.
Sul percorso in campionato
“All’inizio la valenza dei giocatori non era questa, ma non lo dico per prendermi demeriti. L’evoluzione che hanno avuto questi ragazzi è davvero tanta roba, per proposte, per richieste e perché li metti nelle condizioni di esprimere le qualità che ognuno di loro ha. Non ci dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e non ci dobbiamo dimenticare che abbiamo la terza squadra più giovane della Primavera 1 insieme a Inter e Juventus. Il rammarico c’è perché si poteva osare e perché abbiamo lasciato dei punti per strada. Fino a quando, però, la matematica non ci condannerà proveremo a dare il meglio di noi stessi. Mi piace sottolineare però quello che ho detto la settimana scorsa, ovvero che se adesso abbiamo 40 punti è perché li meritiamo”.
La Redazione