agenzia-garau-centotrentuno

Cagliari Primavera, Pisacane: “Bella battaglia con il Toro, la Coppa Italia è un obiettivo”

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram

Al termine della sfida vinta per 2-0 valevole per l’ottavo di finale di Coppa Italia Primavera contro il Torino, il tecnico dei rossoblù Fabio Pisacane è intervenuto così ai nostri microfoni. Di seguito le sue parole.

Sulla vittoria

“Siamo contenti di aver passato il turno, perché questo era l’obiettivo che si era posta la squadra. È un risultato che ci gratifica perché abbiamo tre partite per poter cullare il sogno di arrivare in finale, per cui se i ragazzi vogliono fare uno step nella mentalità, dato che si gioca ogni tre giorni, penso che sia il minimo passare il turno e fare questo tipo di prestazioni. Giocare contro il Torino richiede sempre uno spirito di sacrificio doppio, anche perché si incontravano due squadre la cui storia parla da sola, con valori e un grandissimo senso di appartenenza da una parte e dall’altra. Per cui non ricordo partite contro il Torino dove non ci fosse questa intensità. Faccio i complimenti anche ai ragazzi che c’erano l’anno scorso, perché se oggi siamo arrivati a fare subito gli ottavi, è per il grande lavoro fatto lo scorso anno che ci ha permesso di arrivare tra le sette teste di serie. Siamo tutti contenti”.

Sui due gol di Sulev dalla distanza

“Il tiro da lontano si sta perdendo perché il calcio va verso una direzione di “occupazione dello spazio, creazione di connessioni, relazioni”, per usare la terminologia che spesso sentiamo dire da quelli bravi. Il calcio non deve perdere l’essenza di quella che è la bellezza di questo sport. Il tiro da fuori è una soluzione che i giocatori con caratteristiche balistiche come quelle di Sulev devono provare. Lo dobbiamo fare noi allenatori per primi facendogli fare allenamenti mirati a questo tipo di situazioni. Ivan è un ragazzo che, anche vedendo la prestazione di oggi, mi lascia sempre un po’ rammaricato, ma solo perché so le potenzialità che ha e so quello di cui potrebbe essere capace di fare. Mi auguro per lui che questo sia l’inizio di un percorso nuovo, che possa veramente coronato nel 2025”.

Sulla prestazione

“Oggi mi è piaciuta la mentalità, il sacrificio totale da parte di tutti e lo spirito da Cagliari. Mi è piaciuto inoltre vedere che ogni pallone conteso tra noi e loro sembrava scoppiasse. Io penso che una squadra, al netto della bellezza che può far vedere a tratti, dei complimenti che può ricevere, poi debba avere nel dna quello che richiede la società e la storia del club, ma che soprattutto richiedo io. Personalmente mi sono sempre contraddistinto per uno spirito battagliero, non posso accettare primi tempi come quello di Lecce”.

Obiettivo Coppa Italia

“La Coppa Italia non può diventare per noi, è già un obiettivo. Noi giochiamo tutte le partite come se fossero delle finali, la Coppa Italia ci permette di farne altre due per poter arrivare in finale. Per cui lavoreremo per ottenere il massimo da tutte e due le competizioni, poi vedremo dove avremo fatto meglio e dove invece avremo fatto meno bene, cercando sempre di migliorarci”.

Step di crescita

“Cosa è andato rispetto alla partita di domenica contro il Lecce? Credo di essere stato molto logorroico con i giovani su questo aspetto, perché abbiamo ripetuto a più battute in che cosa si potesse fare meglio. Dopo la vittoria di Bologna avevamo l’occasione per trovare continuità e invece siamo inciampati nell’1-1 con la Sampdoria. Io penso che noi siamo una squadra che non deve assolutamente mancare nell’atteggiamento. Quando parlo di atteggiamento intendo per esempio nei duelli, però parlo proprio di una mentalità costruttiva, non di un atteggiamento che da fuori possa passare per presuntuoso. Non è che se la mia squadra va a Bologna e vince, dopo debba per forza di cose giocare solo con il fioretto. Io penso che con i giovani ci sia una criticità maggiore, sono io il primo responsabile e devo fare in modo che queste buche non si prendano in futuro. Ma siamo tutti consapevoli che è un lavoro arduo che richiede tempo, passione, ma soprattutto grandissimo insegnamento verso i ragazzi. Perché poi il mio obiettivo e quello della società è di fare un campionato sicuramente importante, ma l’aspetto primario sia quello di formare giocatori per la prima squadra”.

Sulle condizioni di Langella
“Come sta Langella? A me non piace parlare di sfortuna, però in questo caso penso che la situazione non gli sia girata bene. Ha avuto due o tre ricadute, fin qui ha giocato due partite e fatto un gol. In questo momento è ancora fermo, non sappiamo quali siano i tempi e qualora fossero brevi non sappiamo come risponderà il suo corpo, per cui ci affidiamo alla buona sorte”.

Francesco Aresu

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti