Una stagione importante, interrotta prima dello scontro al vertice contro la Roma capolista solo dal Covid. La Primavera del Cagliari è pronta a riprendere la stagione lì dove era stata costretta a lasciarla, da quel secondo posto guadagnato soprattutto con una trafila di cinque risultati utili consecutivi – 4 vittorie e 1 pareggio – tra la decima e la quindicesima giornata di campionato. E sarà proprio la sfida con la Roma, che comanda con otto punti di vantaggio sui rossoblù, la prima avversaria del 2022 dei ragazzi di Agostini. In un’intervista rilasciata all’ufficio stampa del Cagliari, Daniele Conti, oggi coordinatore tecnico della formazione isolana, ha parlato del momento della squadra ma anche dello stato di salute del progetto.
Sulla gara contro la Roma:
“Arriviamo bene a questa gara. La consapevolezza nei nostri mezzi cresce partita dopo partita, sappiamo che sarà una gara molto difficile per il valore dell’avversario e per il lungo stop. Servirà un Cagliari al top, ma questi ragazzi hanno già dimostrato di sapere giocare e fare punti contro chiunque”.
Sull’andamento della stagione:
“All’inizio di un cammino non è mai facile fare previsioni o pronostici, non è nemmeno giusto se consideriamo che parliamo di ragazzi ancora da formare dal punto di vista tecnico e mentale a certi livelli. Il mio pensiero fisso non è tanto essere in alto ai nastri di partenza, men che meno fare proclami o essere considerati favoriti. Quello che conta di più è lavorare, ognuno nel proprio ruolo e secondo le proprie competenze, per portare ogni singolo calciatore a migliorare, dentro e fuori dal campo, seguendoli quotidianamente. Sarei bugiardo se dicessi che essere secondi oggi non faccia piacere, ma il campionato è lungo e complicato, ogni partita può sovvertire gli scenari e rappresentare una svolta positiva come negativa. Quindi piedi per terra e testa sul prossimo allenamento”.
I punti di forza e le difficoltà:
“Parto sempre dal gruppo, dalla coesione, dallo stare bene insieme che ti porta a lavorare con piacere, a sapere affrontare le difficoltà come vivere i momenti belli che ti guadagni. Abbiamo la fortuna di vivere quest’avventura con ragazzi straordinari, che sono delle spugne nell’apprendere e hanno la mentalità di chi non vuole arretrare di un centimetro. Ogni elemento ha capito il valore della maglia che indossa, vedo orgoglio e consapevolezza che il “noi” conta più dell’”io”. I nostri ragazzi stanno imparando a saper soffrire insieme, solo così si possono raggiungere grandi traguardi. Una mentalità che mi piace e che tutti devono capire per aspirare ad arrivare più in alto possibile. Il momento negativo tra quarta e sesta giornata? Pagammo delle ingenuità, siamo ripartiti dalle prestazioni. Dovevamo e dobbiamo lavorare per limare i dettagli che fanno la differenza nei momenti topici. Nel corso di una stagione le parentesi negative sono fisiologiche, e bisogna appunto far sì che siano solo dei piccoli segmenti”.
Covid tra il 2020 e il 2021:
“Purtroppo il Covid non ci ha lasciato tranquilli, tanti ragazzi sono risultati positivi e dopo la sosta natalizia raramente abbiamo potuto lavorare al completo. Non è un problema solo nostro, da qui il giusto stop al campionato. Finalmente arriva la partita ufficiale che è quello per cui lavoriamo ogni giorno, siamo felici e motivati. La situazione è comunque diversa da quella del 2020. Iniziammo il campionato con pochissimi allenamenti nelle gambe. Lo staff tecnico non aveva avuto modo di fare una preparazione, il gruppo era nuovo e i risultati non arrivarono nelle prime giornate, anche se le prestazioni fecero vedere che il materiale era ottimo, come poi si dimostrò nella seconda parte della stagione. Le difficoltà di quei mesi misero in luce un lavoro spettacolare del mister, dello staff e di ogni singolo atleta, la riprova sono stati i risultati delle partite ma soprattutto la crescita esponenziale di molti. Un progresso che vediamo ancora oggi e sul quale dobbiamo insistere per fare sempre meglio. Per diventare una squadra importante Non dobbiamo abbandonare mai l’umiltà e la voglia di crescere. Ho un po’ di esperienza e so benissimo che nel calcio quello che hai fatto ieri oggi non conta nulla, devi sempre aggiornare e progredire. Se avremo ancora fame giorno dopo giorno le soddisfazioni arriveranno, nessuno ti regala niente”.
Sugli esordi in prima squadra:
“Una sensazione bellissima, allo stesso tempo orgoglio e soddisfazione per il lavoro che cerchi di svolgere al meglio. Il nostro compito è individuare, far maturare e costruire definitivamente più calciatori possibili per il professionismo, nello specifico la prima squadra del Cagliari. Operiamo per moltiplicare l’”esempio Carboni”. Quindi non può bastare la vittoria di una partita nel Primavera 1 come – per quanto riguarda i ragazzi – non può bastare la capacità tecnica se priva di doti morali, di personalità, di educazione e umiltà. La proprietà dà un indirizzo che il Settore Giovanile recepisce, in questo senso è fondamentale il dialogo costante con il Direttore Sportivo Stefano Capozucca, con cui ci confrontiamo e che rappresenta un trait d’union importante quando i giovani iniziano a lavorare in prima squadra. Il lavoro serio paga, quello del Cagliari deriva da una visione sviluppata negli anni da tutte le persone che operano a vari livelli. Il Responsabile del Settore Giovanile Bernardo Mereu sta facendo qualcosa di importantissimo guidando anche la Academy e fungendo da determinante coordinatore di una macchina complessa quale è il Settore Giovanile di un club professionistico. Con lui il Direttore Sportivo Pierluigi Carta, costantemente al nostro fianco e che ha sempre il polso di ogni dinamica.
Su possibili colpi in entrata:
“La società lavora ad ampio raggio per il presente e per il futuro, è normale essere sempre attivi per cogliere le opportunità che si possono cogliere se queste ti fanno migliorare. La Primavera ha un gruppo forte, con molte alternative valide in ogni ruolo come dimostrato dal campo, quindi lavoriamo con grande serenità”.
La Redazione