Nicolò Cavuoti è uno dei punti fermi del Cagliari Primavera di mister Michele Filippi. Con la maglia numero 10 sulle spalle, il classe 2003 sta provando a trascinare i giovani rossoblù in una stagione di transizione verso il calcio dei grandi. Quel calcio a cui Cavuoti aspira e dove vorrebbe arrivare proprio con il Cagliari con cui ha già esordito in Coppa Italia. Di questo e di tanto altro abbiamo parlato proprio insieme a lui (clicca qui per la video intervista).
Sulla vittoria con il Sassuolo e sulla sua giocata nel primo gol
“L’uscita dal basso la proviamo spesso in allenamento, mister Filippi vuole che quando si può fare si giochi la palla da lì. È stata una grande azione, speriamo di rifarla spesso perché è arrivato un gran gol. Poi si è sbloccata subito la partita ed è stato importante per noi. Dovevamo rifarci dopo la batosta di Torino, è stata una sconfitta che non ci voleva. Siamo stati bravi a reagire contro una delle grandi del campionato e speriamo di continuare così“.
Sul ruolo preferito
“Mi piace giocare in tutti i ruoli del centrocampo, ma se devo scegliere dico giocare nei due dietro a metà campo, come spesso facevamo nelle precedenti stagioni quando giocavamo con il 4-2-3-1″.
Sulla scelta del numero 10
“Il numero 10 lo volevo già dall’anno scorso, però c’era Desogus che è un anno più grande di me e poi è soprattutto un ottimo giocatore quindi l’ho lasciata a lui. Quest’anno si è presentata l’occasione e ho deciso di prenderlo“.
Sulla squadra
“Dall’anno scorso sono andati via in tanti, sono arrivati ragazzi più piccoli di me, Palomba e Zallu per fare dei nomi. Piano piano si stanno ambientando tutti e stanno notando tutti le differenze della categoria con l’Under 17. Già domenica scorsa contro il Sassuolo si è visto come stiamo migliorando di partita in partita. Noi vogliamo fare sempre meglio, mister Filippi ci incoraggia sempre e ci tiene tanto“.
Sulle differenze con il calcio dei grandi e sui punti di riferimento in casa Cagliari
“Nel calcio dei grandi la differenza la fa l’intensità. Anche negli allenamenti: i passaggi sono più forti, c’è più grinta, più tutto. Bisogna migliorare sicuramente, con il tempo magari poi arriverà anche l’esordio in Serie B. A chi guardo di più? Andando in prima squadra guardo Rog che è un grandissimo calciatore. Provo a prendere spunto da lui: ha una grande corsa, è bravo tecnicamente e soprattutto è un’ottima persona“.
Sul rapporto con l’Isola
“Andare via da casa all’inizio è stata dura, avevo sedici anni. Però devo dire che a poco a poco mi sono ambientato, la Sardegna è una bellissima regione e Cagliari è una bellissima città, spero di rimanere qui il più a lungo possibile“.
Sugli obiettivi personali
“Giocare in Coppa Italia di nuovo con la prima squadra, a Bologna, in uno stadio bellissimo, è stata un’emozione importante. Il mio obiettivo però è quello di esordire in prima squadra in Serie B. Giocare con i grandi penso sia il mio sogno. E cercherò di esaudirlo già quest’anno provando a migliorarmi allenamento dopo allenamento“.
Sulla voglia di rifarsi con la Primavera
“C’è tanto rammarico ancora per l’anno scorso, eravamo arrivati fino alla semifinale playoff. Con quel 3-0 pensavamo già di aver quasi vinto, poi il secondo tempo è andato com’è andato. Quest’anno speriamo di ritornare a giocarceli anche perché quelle dei playoff sono partite di cui ti ricordi per tutta la vita“.
La Redazione