Al termine della sfida vinta per 3-2 contro il Monza l’allenatore del Cagliari Primavera Fabio Pisacane è intervenuto ai nostri microfoni per commentare la prestazione fornita contro la formazione brianzola. Di seguito le sue parole.
Sulla gara
”Prima di tutto faccio i complimenti ai ragazzi. Non è mai facile iniziare in casa con una vittoria, questo sarà un campionato difficile. La gara sembrava essersi messa in discesa, ma per esperienza personale ho sempre avuto paura quando i match si indirizzano in questo modo. A maggior ragione quando prendi un gol al minuto di recupero nel primo tempo e a inizio ripresa. Questa però è la vittoria di un gruppo che sta cercando di consolidarsi ancora di più, anche perché in Primavera i giocatori vanno e vengono ed è difficile riuscire a dare continuità. Sotto l’aspetto del gruppo mi hanno dato un segnale importante”.
Sull’atteggiamento
”Nel primo tempo non c’è stata partita, il blackout di Simonetta è dovuto al fatto che tutte le varie azioni nostre partono dal suo piede. Noi prevalentemente cerchiamo di indirizzare la partita per sfruttare i punti deboli dell’avversario. E giocare per lo più su Simonetta era una di queste soluzioni. Oggi però è stata una vittoria di squadra. Da calciatore ho vinto partite in cui all’80’ si perdeva per 3-1. Questo è un successo che dà consapevolezza per il nostro percorso”.
Su Langella
”Matteo è un ragazzo che conosco molto bene, lo abbiamo seguito già dallo scorso anno. So quello che mi può dare. Oggi considerata l’indisponibilità di Grandu l’ho buttato dentro dal primo minuto. La cosa importante per me era l’atteggiamento, se sbagliano una giocata non li condanno, ma se non si ha lo spirito giusto vado su tutte le furie. Oggi poteva fare bene e lo ha fatto, ha addirittura segnato. Sono contento anche per la prestazione di Franke, per quella di Trepy, Achour e Nunn. Sono ragazzi che sono entrati benissimo, in queste sfide i cambi fanno la differenza”.
Sul prossimo step di crescita
”Sin dal primo giorno che sono arrivato ho detto ai ragazzi che non devono mai accontentarsi, può sembrare un discorso filosofico, però l’essere umano non sa quante risorse ha dentro se fa le cose con volontà e perseveranza. A Roma l’espulsione ha condizionato la gara, però abbiamo fatto quindici minuti in 10, se sbagli il rigore, colpisci la traversa e poi prendi il terzo gol dopo 26 minuti in inferiorità numerica, è normale che la gara sia finita. Però ai ragazzi ho fatto vedere le cose positive fatte contro la Roma, che sono state tante, e sebbene abbiano due letture diverse abbiamo fatto due belle prestazioni”.
Francesco Aresu