Al termine della sfida amichevole persa per 3-0 contro il Cagliari di Davide Nicola, l’allenatore della Primavera rossoblù Fabio Pisacane è intervenuto ai nostri microfoni per commentare la prestazione fornita dai suoi e le sue prime sensazioni su queste prime giornate di ritiro. Di seguito le sue parole.
Sull’amichevole
”Sono felice di aver aperto le danze con la Primavera in questa stagione e aver dato il benvenuto alla squadra di Davide Nicola. C’era un’atmosfera bellissima oggi, faccio loro un grosso in bocca al lupo con la speranza che sia un campionato ricco di soddisfazioni sia per noi che per loro”.
Sul rapporto con Davide Nicola
“Con Nicola ho condiviso sia lo spogliatoio prima come compagno di squadra e poi come allenatore. Fa un certo effetto, a undici anni di distanza, ritrovare una persona che mi ha reso un uomo migliore. Mi ha aperto la strada e mi ha aiutato a venire fuori da vincitore in quella brutta vicenda che mi ha visto coinvolto nel calcio scommesse. Non smetterò mai di ringraziarlo, è veramente una bravissima persona e un buon allenatore”.
Sul modo di difendere e sui vari giocatori presenti in prima squadra che la scorsa stagione erano in Primavera
”Noi giochiamo con tantissime rotazioni, ci capitava spesso l’anno scorso quando giocavamo con due attaccanti di costruire a tre. A volte si cerca di camminare in simbiosi con la prima squadra, noi siamo il loro magazzino. Nel momento in cui la prima squadra ha bisogno dei nostri giocatori sa di avere a disposizione un ragazzo che conoscere come applicare quelle che sono le richieste dell’allenatore”.
Sull’innalzamento della soglia di età della Primavera dai 19 ai 20 anni
“Cambia poco, dipende poi da che politica si vuole sposare. Noi la scorsa stagione abbiamo giocato con tantissimi giocatore sotto età. Ci siamo portati avanti con il lavoro in preparazione a questa stagione, penso che alzare la soglia di età di un anno non cambi tantissimo”.
Su Vinciguerra
”Lui sa le cose in cui deve migliorare, i ragazzi sanno che lo step in più da compiere per arrivare alla prima squadra è molto ampio e di questo se ne rendono conto quando gli capita di allenarsi con i grandi. Vinciguerra sa in cosa deve crescere, oggi abbiamo dosato il suo minutaggio perché durante le vacanze ha avuto un problemino che abbiamo dovuto risolvere, per cui mi auguro che al più presto ritorni a essere quel calciatore che abbiamo ammirato la scorsa annata. Se lui continuerà con questa fame e questa umiltà è difficile dire fin dove potrà arrivare, può essere un osso duro da affrontare per tutti”.
Sul gol in Serie A realizzato da Kingstone contro la Fiorentina
“È stato il frutto di un percorso iniziato la scorsa stagione proprio durante questo periodo, capitalizzato al meglio poi dal grande lavoro fatto da mister Claudio Ranieri quando l’ha preso con sé. Eravamo tutti felici e contenti, non mi sembrava vero. La sua è una storia che meritava un lieto fine, non dico che me lo sentivo, ma percepivo che sarebbe potuta andare a finire così”.
Su Simonetta e Achour
“Simonetta e Achour sono tutti ragazzi che hanno il potenziale per dare un grande contributo e spostare gli equilibri. Achour è letale in area di rigore, ora sta migliorando anche nel legare il gioco e venire in contro. Lui come Vinciguerra è un grandissimo lavoratore, che si ferma dopo ogni allenamento per continuare a faticare con l’obiettivo di migliorare. Simonetta è un talento, un giocatore che riesce a mettersi al fianco dell’avversario con la giusta postura del corpo per mettere in difficoltà chi affronta. Ora deve capire che ancora non ha fatto nulla, che la strada è lunga e che quando andrà fuori giri ci sarò io per metterlo in linea (ride ndr)”.
Tra percorso e futuro
”La Primavera lo scorso anno ha iniziato dal primo giorno con me, il lavoro richiede del tempo. Se si vogliono portare delle idee soggettive il risultato non si ottiene in un breve periodo. Il nostro obiettivo era quello di vedere, nel tempo, i frutti del nostro lavoro. Siamo soddisfatti del percorso fatto lo scorso anno, però ai ragazzi dico sempre che il calcio è come andare dal dottore: non ti chiede come stavi, ma si preoccupa per come stai ora. Quello fatto fino a ieri non conta nulla, si parte da zero con l’obiettivo di alzare l’asticella nel campionato che verrà”.
Francesco Aresu