Le parole in conferenza stampa di Fabio Pisacane, tecnico del Cagliari Primavera, dopo il 3-0 sul Milan in finale di Coppa Italia Primavera che è valso lo storico trofeo ai rossoblù.
Emozioni
“Sono felice ed è inutile nasconderlo, dicono che la felicità duri pochi attimi e ora me lo godo. Come mi sono goduto l’avvicinamento a questa partita”.
Sulla gara
“Partita perfetta di un cammino perfetto in Coppa Italia? Doveroso da parte mia ringraziare tutte le persone che sono venute fino a qui per accompagnarci in questo traguardo. Abbiamo avvertito un amore immenso dai nostri tifosi. E questo descrive tanto della forza di questo club che io ho vissuto anche da calciatore. La perfezione non esiste nemmeno dopo un trionfo, domani smetterei e ho iniziato ieri se pensassi di aver fatto qualcosa di perfetto. Ho costruito una carriera con il profilo basso e da domani pensiamo alla Juve”.
Coesione
“Il gruppo? La cosa più bella di questo momento è proprio sentire i complimenti alla squadra. Io ho sempre detto ai ragazzi che da soli non si va da nessuna parte. Nello spogliatoio del Cagliari regna il noi e i ragazzi lo hanno dimostrato. Io ho sempre dato a loro coerenza e coscienza anche nei momenti difficili. Questa è una vittoria che parte da lontano, parte da Genova dove dobbiamo fatto una vittoria incredibile di squadra. Ora mi sto rendendo conto quanto è difficile fare delle scelte da allenatore”.
Valori
“Un Cagliari a mia immagine? Sono belle parole. Penso che quando un allenatore inizia a fare questo mestiere deve essere curioso, anche da calciatore ho sempre cercato di capire i meccanismi del calcio, cercando sempre di apprendere di più giorno dopo giorno. Ho sempre cercato di fare passare i miei valori ai ragazzi e sono valori che ho appreso dagli allenatori che ho avuto in carriera”.
Passato
“Mai pensato di poter vivere una giornata come questa? Ho pensato di smettere da calciatore perché fisicamente avevo un ginocchio malandato e sono stato fortunato a reggermi in piedi e a fare delle annate importanti. Lì ho capito quanto conta la testa. Quando ho iniziato in panchina sono stati più gli altri a darmi questa lode di gestore, ma vedremo in futuro se è così. Il mio motto è sempre e resterà profilo basso ma paura di nessuno. Sognavo di vincere un trofeo, non mi aspettavo di farlo così presto. La Serie A per me vale un mondiale, specie per il mio fisico. Ma ci sono riuscito grazie al carattere e alla voglia di non mollare unita all’ambizione. Dedico la vittoria alla mia famiglia e a mio figlio Andrea che a scuola ha fatto una specie di tema dove scrive che non ero più presente a casa. Questa strada da allenatore fa capire anche questi sacrifici e ora è giusto dedicarla a lui. La mia storia? Penso tutti i giorni a quello che mi è successo nella vita con la malattia, è un ricordo passato e do valore alla vita ora. Sia nel quotidiano che nel calcio. Al triplice fischio oggi ho provato una felicità dentro incredibile senza pensare ad altro”

Pisacane che è stato lodato dal direttore generale rossoblù Stefano Melis: “Voglio ringraziare a nome di tutto il club Fabio Pisacane, vogliamo dare il giusto tributo al nostro condottiero ideale. Portare un trofeo in Sardegna per noi è un grande orgoglio”.
dall’inviato a Milano, Roberto Pinna