Da talento inespresso in rossoblù a possibile uomo del cambio di rotta. Il trequartista uruguaiano del Cagliari Gaston Pereiro, autore già di 4 reti nel 2022, ha rilasciato una corposa intervista a La Gazzetta dello Sport, di cui vi proponiamo un estratto con i temi principali.
La svolta personale:
“Cosa è cambiato? Ho sentito la fiducia di mister Mazzarri. E avevo bisogno proprio di questo, ora sto trovando continuità. E per me era fondamentale. Non ci sono segreti. A Bergamo con la doppietta c’è stata la svolta. So che in Serie A serve la tattica. Io amo giocare insieme a un’altra punta”.
Sul proprio ruolo:
“Mi definisco un trequartista. L’assist mi piace ma fare il gol è il massimo. Difendere non mi piace, mi piace attaccare. Ma sto provando a rincorrere l’uomo. Amo segnare. Liberare il mio sinistro, tirare. Ma voglio aiutare la squadra. Siamo concentrati sull’obiettivo salvezza. E Mazzarri studia bene le sfide dal mercoledì“.
Su Andrea Cossu, che da osservatore lo consigliò a Giulini:
“Andrea mi ha visto un paio di volte con il Psv. E segnavo tanto. Mi ha aiutato, mi ha dato dei consigli, mi ha fatto sentire uno di casa“.
Su Diego Godin e su essere il simbolo dell’Uruguay a Cagliari:
“Cosa ho imparato da lui? Il rispetto, il suo essere capitano e simbolo. Io simbolo della colonia uruguaiana più di Nandez? Nahitan lo vedrete, magari, da domenica. Io non mi vedo in questo ruolo, cerco solo di aiutare la squadra“.
Sui compagni più giovani:
“Chi mi ha sorpreso di più? Obert. Non butta via un pallone. E la grinta di Lovato”.
Su chi ammira tra i colleghi di Serie A:
“A me è piaciuto Ilicic. Per come usa il sinistro“.
La Redazione