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Leonardo Semplici al termine della sfida contro il Genoa | Foto Luigi Canu

Cagliari, per Semplici una fiducia con data di scadenza

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Fiducia a tempo. Sono ore calde in casa Cagliari: ore fatte di “animi poco sereni”, per citare le parole di Tommaso Giulini. Joao Pedro e soci stanno provando a sbollire la rabbia della sconfitta subita in rimonta dal Genoa, che ha chiuso un inizio di campionato fin qui tutto tranne che esaltante per i rossoblù.

Lo scenario

Come era facile attendersi dalle logiche del calcio, nel tritacarne rossoblù sono finiti tutti, dalla dirigenza ai calciatori. Come sempre, però, uno dei principali indiziati è l’allenatore. In poche settimane Leonardo Semplici è passato, nei giudizi di molti tifosi, da eroe e salvatore grazie alla rimonta salvezza – tanto che in estate in molti pretesero che la società non lo mettesse in discussione terminato il campionato – a responsabile, pressoché unico, del cattivo momento del Cagliari. La difesa a tre e i cambi sbagliati sono tra gli errori più spesso rimproverati al toscano. Niente di strano, verrebbe da dire: classiche logiche del mondo sempre più bulimico in cui viviamo, che ha bisogno di divorare in fretta giudizi e sentenze per poi passare al prossimo tema. E il calcio, argomento da bar per paradigma, non fa certo eccezione. E così dalla serata di ieri tra i tavolini degli aperitivi, nei giornali, sui siti web specializzati e sui social è già partito il casting per la panchina rossoblù. Messa in secondo piano la fiducia a Semplici, sono iniziati a circolare i nomi di Mazzarri, Ranieri, Diego Lopez, Donadoni e compagnia. Ognuno indicato, a seconda dei gusti, come la migliore soluzione ai mali del Cagliari. Mali che, prendendo in esame non solo le ultime settimane ma anche le stagioni recenti, sembrano essere ciclici e non proprio relativi a questo o quell’allenatore. A dirla tutta, sul tema è già intervenuto Giulini, che ha ripetuto: “Sarebbe ingiusto addossare le colpe all’allenatore”. Sappiamo bene, però, che nel mondo del pallone anche frasi e promesse hanno impressa la data di scadenza, con i più bravi con la memoria che si ricorderanno il giuliniano “Se si retrocede, si retrocede con Di Francesco” dell’anno scorso, guardacaso proprio contro il Genoa.

Futuro

Eppure, nonostante le tante candidature, al momento Semplici dovrebbe sedere sulla panchina rossoblù ancora per qualche tempo. L’allenatore fiorentino ha diversi alibi, su tutti quello di aver avuto solo all’ultimo la squadra al completo. Restano però sul tavolo alcune frizioni con la dirigenza, già avvertite la scorsa stagione e vive anche in questa estate di nuovi progetti rossoblù. Per questo la conferma dell’ex Spal resta a tempo e condizionata dagli immediati prossimi incontri: in primis la trasferta con la Lazio, seguita a pochi giorni di distanza dalla fondamentale gara casalinga contro l’Empoli. Chiudere con un solo punto all’Unipol Domus dopo cinque turni non sarebbe più giustificabile da nessun alibi, anche perché la convinzione societaria, come ha ribadito dallo stesso Giulini, è quella di “aver creato una rosa importante, di qualità e anche superiore alla passata stagione”. Da domani Semplici riprenderà ad allenare la squadra con l’obiettivo stadio Olimpico ben impresso nella sua mente: questa volta, però, le pressioni di un giudizio a breve termine – e con il casting per il suo sostituto già aperto dalla piazza – saranno diverse. Ma per uno che ha salvato il Cagliari in una situazione quasi disperata, come successo pochi mesi fa, proprio queste potrebbero essere un nuovo stimolo per dimostrare a una piazza, forse con la memoria un po’ troppo corta, il proprio valore.

Francesco Aresu

 
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