L’impegno nel sociale, che si mischia alla vita di tutti i giorni e alla vita del calciatore professionista. Leonardo Pavoletti ha saputo mantenere tutto in equilibrio, con il tempo a Cagliari che รจ coinciso con il lungo impegno con la onlus di Domus de Luna ma non solo. Il capitano della squadra rossoblรน ha raccontato la sua storia nel volontariato e i progetti futuri in una lunga intervista rilasciata al sito vita.it. Di seguito un estratto.
Sui primi contatti con il mondo del sociale e sulle iniziative
“Bisogna tornare indietro di un poโ. Ricordo uno dei primi anni in cui ero a Pavia, in serie C2. Avevo 20 o 21 anni, ogni tanto si andava a far visita ai bambini del reparto oncologico di quella cittร . Poi, per fortuna, le societร di calcio hanno iniziato ad essere sempre piรน attente a queste dinamiche. Lโanno in cui sono arrivato a Genova (2015) ho avuto modo di conoscere la Fondazione โDottor Sorrisoโ, che proponeva la clownterapia nei reparti pediatrici. Cosรฌ, anche io andai alcune volte negli ospedali con il nasino rosso da clown. Ricordo che si fece una bella cena per sostenere una raccolta fondi della Fondazione. Quindi altre due o tre esperienze a Milano. Arrivato a Cagliari, nel 2017, ho stretto amicizia con Luca Palmas, che un anno fa ha proposto il progetto โPiรน che atletiโ alla societร benefit โFundraiser per passioneโ di Luciano Zanin. Mi ha illustrato le finalitร di questa iniziativa che coinvolge atleti professionisti di tutte le discipline, per percorsi di filantropia sportiva. Ne sono rimasto piacevolmente colpito. Ho voluto saperne di piรน. La cosa difficile, per noi calciatori, รจ conoscere delle persone che abbiano i contatti giusti e riescano a organizzare eventi fatti bene, e soprattutto capire la strada da percorrere. A me piace aiutare i bambini. Ora con Luca abbiamo in mente un progetto sullโambiente. Ecco, loro riescono a cucirti lโabito su misura su quello che desideri veramente fare. Domus de Luna? Ci siamo messi in contatto con il fondatore Ugo Bressanello, con cui ci siamo trovati subito in sintonia. Abbiamo programmato una serie di appuntamenti e siamo in procinto di fare anche altre cose simpatiche e importanti. Con la consapevolezza che non posso cambiare il mondo. Perรฒ ci sono tanti disagi che affliggono la nostra societร e quindi siamo tutti chiamati a dare una mano, perchรฉ i problemi non si risolvono da soli. Il prossimo passo, dunque, รจ quello di coinvolgere altre persone”.
Sulla figura del calciatore
“Oggi il calciatore, rispetto ai decenni passati, secondo me รจ cambiato. Siamo persone molto piรน acculturate e sensibili, siamo attenti ai problemi sia economici che sociali. Purtroppo ci sono stati giocatori che, con atteggiamenti sbagliati, si sono rovinati. Hanno bruciato il passato e anche il futuro: per loro il post carriera รจ stato traumatico. I loro errori, perรฒ, hanno insegnato a noi piรน giovani a comportarci in maniera piรน avveduta. Nella mia squadra attuale, Nicolas Viola si รจ appena laureato. Ma in futuro ci saranno sempre piรน calciatori laureati, perchรฉ iniziamo ad avere una visione piรน completa e concreta della realtร . Anche le societร non cercano piรน il calciatore โignorantelloโ purchรฉ bravo, come accadeva un tempo: lo vogliono dotato di un minimo di bagaglio culturale, perchรฉ รจ vero che in campo la tecnica รจ importante ma poi devi avere la testa sulle spalle, devi saperti comportare in tutti i frangenti, devi possedere una elasticitร mentale e lโesperienza che ti permettano di non commettere certe fesserie che gettano discredito alla societร che ti paga. Poi, naturalmente, cโรจ la sensibilitร individuale, ma ognuno di noi ha la sua tempistica: uno puรฒ essere da subito molto sensibile a queste tematiche, mentre altri ci arrivano dopo”.
Sul proprio modo di essere
“Sono sempre stato abbastanza sensibile, ma la voglia di impegnarmi seriamente nel sociale mi รจ venuta soprattutto quando sono diventato padre. Con la paternitร ho capito quante esigenze hanno i bambini e di quante attenzioni necessitano. Quindi capisco quelle famiglie che magari hanno un solo stipendio e fanno fatica ad arrivare a fine mese. Penso, per esempio, a un genitore che torna a casa amareggiato perchรฉ non riesce ad accontentare i figli e ha bisogno di una mano dโaiuto. Nel tempo libero a mia disposizione posso dare un piccolo contributo, non tanto in termini di soldi o di pubblicitร ma proprio mettendoci la faccia: perchรฉ si puรฒ parlare per ore di tante cose belle ma se poi non sei il primo a sporcarti le mani, a essere pronto sul campo, il messaggio non risulta cosรฌ sincero e concreto”.
Sul saper chiedere scusa
“Una volta mi sono rotto un legamento crociato, stupidamente, giocando dopo cena con un compagno di squadra. Ho fatto una delle piรน grandi sciocchezze della mia vita. Quindi, oltre a rimetterci un poโ di soldi, ci stavo perdendo la faccia: perchรฉ, in un mondo come questo, ogni giorno รจ denaro per la societร e per tutte le persone che ci lavorano. Oltre al danno che mi sono procurato da solo, ho creato problemi alla societร e alla squadra. Non ho bluffato, ho detto la veritร e chiesto scusa, assumendomi le mie responsabilitร . Oggi sono molto cambiato”.
La Redazione














