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Cagliari, Pavoletti: “In A posso ancora dire la mia, Ranieri nostro leader”

Leonardo Pavoletti durante l'amichevole Brest-Cagliari | Foto Valerio Spano
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L’attaccante e capitano del Cagliari, Leonardo Pavoletti, è intervenuto ai microfoni di DAZN all’interno della rubrica Inside. Il numero 30 rossoblù, nel corso dell’intervista registrata durante il ritiro valdostano di Chatillon e Saint Vincent, ha parlato del percorso dei rossoblù nell’ultima annata, culminato con la promozione – tramite playoff – in Serie A nella finale vinta per 1-0 contro il Bari (proprio grazie ad un suo gol al 94′ su assist di Zappa) ma anche della prossima stagione in Serie A e del rapporto con il tecnico Claudio Ranieri. Di seguito le sue dichiarazioni.

I playoff

“È stata un’estate molto movimentata perché abbiamo vissuto le ultime partite dei playoff in apnea. Ogni settimana poteva essere la settimana buona per andare avanti o poteva essere anche quella negativa ovvero quella di tornare a casa e di infrangere il sogno. Poi da quel gol al 94′ tutto scorre velocissimo fino a ritrovarci il primo giorno di ritiro che sembrava il giorno dopo”.

La permanenza

“Io per l’appunto sono rimasto a Cagliari per godermi quel mese di euforia incredibile che in 6 anni non avevo mai visto a Cagliari e quindi me lo sono goduto appieno. Poi arrivi al ritiro e dici “è stato bello ma ora parte un’altra avventura” con un mister ancora più carico, che sa che sarà ancora più difficile fare l’impresa della salvezza in Serie A”.

Ranieri

“Da lui parte tutto, noi ci siamo identificati e si va dietro un’unica parola, quello che molto probabilmente non è successo negli altri anni. È stato riconosciuto un leader pacato, educato e forte tecnicamente. Ci siamo legati a lui e tutti pendiamo dalle sue labbra. Volevo una conferma visto che nei playoff il minutaggio per scelta tecnica era rimasto abbastanza basso. Volevo un chiarimento per vedere se aveva sempre bisogno di Pavoletti giocatore e uomo. Questo chiarimento è andato bene, siamo stati molto sinceri tutti e due, abbiamo parlato di alcuni episodi che sono successi l’anno scorso, mi ha facilitato molto la decisione di rimanere a Cagliari”.

Ritiro

“La parte del ritiro che preferisco è quando si conclude l’allenamento del pomeriggio e si torna verso l’albergo (sorride n.d.r.), ci si riposa per il lavoro fatto e invece quella che non preferisco è quando il prof mette una rotella per calcolare la distanza: quando accade, vuol dire che si corre tanto e già all’inizio dell’allenamento siamo un po’ contratti”.

Serie A

“Mi sembra che la Serie A si voglia velocizzare, voglia rendere un po’ queste partite con più spettacolo e più azioni a destra e sinistra e non con la nostra famosa tattica italiana, con ore e ore in campo per studiare l’avversario, essere precisi tatticamente. Anche noi ci stiamo adeguando a questo”.

Futuro

“Spero che sia un anno dove possa avere un po’ più di continuità, tornando a divertirmi, soprattutto dopo gli ultimi anni per la paura degli infortuni. Quando rientri dopo un mese di stop, perdi un po’ le misure e il passo. Quindi mi auguro di avere continuità sia in allenamento che in campo per dimostrare che ancora ‘Pavo’ in Serie A qualcosa può dare”.

La Redazione

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