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Passetti: “Vogliamo migliorarci”

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“I conti facciamoli alla fine, c’è una salvezza da conquistare, ma il nostro condottiero Maran sa come fare”. Così Mario Passetti, direttore generale del Cagliari, a L’Unione Sarda, in un’intervista a tutto tondo che fa il punto in casa rossoblù.

“Possiamo finalmente giocare da Cagliari in ogni campo – dice Passetti – Dobbiamo acquisire anche in trasferta la mentalità che abbiamo alla Sardegna Arena, gettando le basi per la prossima stagione. Non bisogna parlare di meritarsi il contratto per il prossimo anno – avvisa il diggì – Il gruppo si valuta giorno per giorno durante la stagione, di sicuro Maran e il suo staff hanno portato una cultura del lavoro e un’organizzazione che hanno elevato il livello del gruppo. Gli infortuni in un certo momento della stagione hanno pesato, non deve essere un alibi ma sicuramente ora le cose vanno molto meglio”.

Passetti indica nella “vittoria contro l’Inter” e nella “dichiarazione di pubblico interesse sul progetto stadio” i momenti da ricordare della stagione che “deve ancora concludersi, magari il bello deve ancora arrivare”. Poi analizza: “L’episodio relativo a Kean in Cagliari-Juventus ci porta a dire che condanniamo ogni forma di razzismo, come è giusto. Il nostro club si è sempre impegnato in iniziative di inclusione, dalla partita ad Assemini con i migranti sbarcati in Sardegna al viaggio in Sudan del presidente per distribuire maglie del Cagliari. Dispiace che in quell’occasione di Cagliari-Juventus si sia preferito chiudersi dietro frasi fatte buone per qualche like sui social anziché approfondire l’argomento. Da sardo, accostare il Cagliari e la Sardegna al razzismo è un atto ignobile e poco rispettoso verso la nostra storia intesa come popolo. Alla Sardegna Arena il pubblico è molto vicino al campo, è facile sentire anche uno solo che insulta o va sopra le righe. Soluzioni? Basterebbe investire su telecamere adatte alla sicurezza come si è fatto per la Goal Line Technology”.

Calciomercato e stadio i temi caldi. “Su Barella non c’è nulla di scritto, a gennaio è stato facile accogliere la volontà di Nicolò di rimanere, vedremo cosa accade a giugno, possiamo analizzare con calma tutte le possibilità. I rinnovi? Il direttore sportivo Carli conosce bene tutte le situazioni, per tutti la priorità è la salvezza per poi lavorare sul prossimo Cagliari. Dietro il Cagliari c’è una macchina operativa di persone che lavorano con abnegazione incredibile, mai vista nelle aziende dove sono stato. L’ambizione è quella che ti porta a lavorare sempre meglio ogni giorno, perché non sognare?”.

“Cercheremo di presentare il progetto definitivo assieme al relativo piano industriale (entro) il primo trimestre del 2020 in coerenza con il piano guida del quartiere Sant’Elia a cura del Comune. La conferenza di servizi avrà sei mesi di tempo per dichiarare la pubblica utilità dell’opera. A quel punto si aprirà una gara internazionale e dopo potrà iniziare la demolizione del vecchio stadio e quindi la realizzazione del nuovo: per queste ultime fasi riteniamo che siano necessari circa tre anni di lavoro“.

Chiusura sull’anniversario (il 49esimo) dello Scudetto. “Andare a Milano in Lega e vedere il nostro nome nell’Albo d’Oro della Serie A è una straordinaria iniezione di orgoglio. Oggi il calcio è diverso, ma l’ambizione di migliorarsi costantemente non deve mancare, il nostro scudetto oggi è la Serie A”.