Jose Luis Palomino è intervenuto ai microfoni di Radio Serie A, pochi minuti dopo la sua presentazione alla Unipol Domus, avvenuta oggi 5 Settembre. Di seguito le sue dichiarazioni.
Sulla scelta Cagliari
“Sono arrivato qui perché avevo già parlato con il presidente Giulini la scorsa stagione, anche se poi non ero riuscito a venire a Cagliari. Quest’anno invece si sono create le condizioni e sia il presidente, che il ds Nereo Bonato mi hanno fatto capire che contavano su di me. Questo è stato fondamentale sulla scelta di rimanere in Serie A”
Sul cambio squadra dopo tanti anni all’Atalanta
“Sono concentrato sul fare bene qua a Cagliari, ho tanta voglia di crescere ancora e di aiutare la squadra. Quest’anno, come tutti gli anni d’altronde, sarà dura e dobbiamo lavorare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati”.
Sulla differenza tra Gasperini e Nicola
“Il metodo Nicola è abbastanza simile a quello di Gasperini. Ci chiede di prendere palla, creare gioco e di giocare 1 contro 1, ma soprattutto di creare un’identità e di portare a casa il risultato. Abbiamo giocato 3 partite, dobbiamo migliorare un po’ di cose, personalmente devo crescere e lavorare, ma come detto prima: Nicola e Gasperini sono molto simili”.
Sull’essere leader
“Non mi sento un leader, però ho trovato dei compagni di squadra che mi hanno fatto sentire importante da subito, che hanno voglia di lavorare, che ti fanno capire che tra noi ci dobbiamo aiutare. Però non ti so dire se mi sento un leader, per me conta fare bene sia personalmente che di squadra”.
Sull’ambiente
“Sono appena arrivato, quindi a livello di ambiente non so dire come è in generale. Quello che so è che giocando le partite in casa come contro Roma e Como ho visto l’attaccamento da parte dei tifosi, sempre vicini a noi. L’ambiente all’interno della squadra invece è di ambizione e di voglia di voler far bene. Vediamo a fine anno cosa siamo riusciti a fare”.
Sull’obiettivo personale con la maglia del Cagliari
“Crescere personalmente ed essere utile alla squadra, aiutare la società a creare un’identità vincente, darò il meglio di me. Non parlerò troppo perché conta portare i risultati e delle volte si è visto che chi parla troppo, non lo fa”.
Sulla differenza tra calcio italiano e sudamericano
“Sono assente da 10 anni in Sudamerica e ai tempi la differenza era tanta, ma proprio perché da quel panorama sono assente da tanti anni, non so se la differenza è ancora così tanta. Forse l’Argentina sta migliorando, ma non sono troppo sicuro di questo”.
Sul Palomino fuori dal campo
“Studio, mi piace leggere, mi aiuta a rilassarmi da tutta la pressione che il calcio mi da. Tutto questo amplia anche la mia forza mentale e mi porta a tornare sul campo più carico di prima. Anche suonare la chitarra e ascoltare la musica è qualcosa che mi rilassa e mi fa staccare e scappare da una mente sempre piena”.
Flavio Masala