Al termine della sfida vinta per 3-1 contro la Carrarese, il tecnico del Cagliari Davide Nicola è intervenuto in conferenza stampa per commentare la prestazione della sua squadra in occasione dell’esordio stagionale in Coppa Italia. Di seguito le sue parole.
Sull’atteggiamento del Cagliari
“Mi è piaciuto il modo con cui i ragazzi hanno messo in campo il mese di lavoro alle spalle, sia come strategia che come qualità. Mi è piaciuta anche l’accoglienza dei tifosi, vedere il calore dello stadio ci ha dato una carica in più oltre che renderci orgogliosi. A me preme far vedere ai nostri tifosi la voglia di proporre il nostro gioco e l’attitudine aggressiva indipendentemente dall’avversario che abbiamo di fronte. Da qui a raggiungere determinati automatismi ci vuole ancora del tempo e del lavoro”.
Sul futuro del Cagliari
“Vogliamo fare un bel percorso ed è quello che ci auguriamo. In queste gare non è mai scontato vincere, partire con questo risultato e questa prestazione è per noi importantissimo e quello che volevamo. Ovviamente c’è ancora molto da lavorare perché nei duelli non siamo così solidi e coraggiosi in alcuni momenti. Ma è anche vero che non pretendevo la perfezione oggi ma volevo vedere come stiamo assimilando i meccanismi, quando giocare lungo, quando avere più pazienza o quando alzare o abbassare il ritmo. Per limare i dettagli ci vuole tempo e lavoro”.
Sul mercato
“Noi abbiamo fatto una prima parte di mercato in cui abbiamo dovuto rinunciare a un giocatore importante come Sulemana, a fronte della presenza di tanti giovani che hanno le caratteristiche per diventare giocatori importanti in questo ambiente. Luperto è un calciatore di cui io mi fido e che conosco bene, un professionista importante. Ora abbiamo bisogno di completare la squadra, io e la società ne siamo al corrente. Abbiamo un giocatore nuovo, ovvero Palomino, che sarà con noi da domani in poi. Abbiamo bisogno di lavorare soprattutto con Mina che apprezzo particolarmente, che oggi era presente per vedere la partita a dimostrazione del suo spirito di appartenenza al gruppo. Lui è un leader, lo conosco da poco tempo però ora chiaramente deve fare la preparazione per trovare continuità. Poi ci sono alcune situazioni che stiamo valutando, qualcuno dovrà trovare altre situazioni per maturare altrove. Purtroppo nel mercato, sebbene siamo a fine agosto, necessita di pazienza e bisogna guardare in particolare sul presente. Per il 60%, al mio arrivo, la squadra era fatta. Sono contento del lavoro di Pavoletti, di Lapadula si sono messi a disposizione in un modo encomiabile”.
Sulla prestazione del Cagliari
“Mi è piaciuta l’attitudine nel portare la nostra idea di gioco, per gran parte della partita sotto questo aspetto ho visto il lavoro che abbiamo studiato durante queste settimane di allenamento. Le tre punte? È una scelta logica e coerente con quanto fatto durante la preparazione, poi io sperimento sempre anche nelle partite in cui ci si gioca qualcosa di importante. Pavoletti, Lapadula, Piccoli e Luvumbo hanno lavorato bene, affrontare la gara in questo modo è stato anche un messaggio che ho mandato alla squadra nel fargli comprendere che per giocare a tre in avanti serve anche sacrificio in fase di non possesso. Poi, infatti, nella seconda frazione ho corretto qualcosa per trovare maggiore copertura”.
Sulla partenza aggressiva da parte della Carrarese
“Non ci si deve meravigliare che possa esserci qualche aspetto difficoltoso durante la partita, era la prima gara ufficiale e da dentro fuori, in cui ci giocavamo qualcosa di importante. Ci saranno altri momenti difficili nel corso di una partita, ci saranno anche tempi più lunghi in cui avremo delle difficoltà contro avversari con maggiori qualità. La nostra difficoltà maggiore non è stata la prima parte di gara in cui dovevamo prendere le misure con la costruzione dal basso, che per noi non sarà un mantra, ma dipenderà anche in base al tipo di pressione che applicheranno gli avversari. Il problema più grosso di oggi è stato quando non abbiamo lavorato bene da squadra quando ho cambiato assetto tattico, stavamo rischiando di sfilacciarci, però poi chi è entrato ha lavorato per dare il giusto equilibrio”.
Sulla rete incassata
“A me non preoccupa prendere gol, ne prenderemo altri. La nostra priorità è non prenderne troppi. Mi disturba meno averlo subito in questo modo, perché nasce da una valutazione errata in fase di costruzione dove di fatto il possesso era nostro. Questo è importante per noi perché ci permette di capire la lettura del senso del pericolo in base al momento. In quella situazione dovevamo capire che non c’era la necessità di forzare, la colpa non va attribuita ai ragazzi ma a me. Ho chiesto io di forzare quel tipo di giocata perché per noi è fondamentale costruire la giusta sicurezza nella mentalità. Ne faremo altri di errori e io mi soffermerò nell’analizzarli. Domani vedremo la rete subita per capire come migliorare, perché per ogni gol incassato ci sono almeno 5 o 6 errori in sequenza e secondo me si era già sbagliato da molto prima”.
La Redazione