Dopo il passo decisivo della consegna del progetto definitivo al Comune (qui i dettagli), cominciano a delinearsi i tratti del nuovo stadio del Cagliari. Una capienza da 25.200 posti, ampliabile a 30.000, un albergo quattro stelle, un centro benessere e un ristorante con una terrazza in grado di regalare una vista privilegiata sul Golfo degli Angeli, ma anche uno spazio per congressi e la novità delle field suite, piccole stanze a bordocampo adatte a regalare un’esperienza diversa agli spettatori. A parlare, sulle colonne de L’Unione Sarda, del nuovo impianto rossoblù e delle idee presenti al suo interno è stato Stefano Melis, direttore dello sviluppo strategico del Cagliari che dal 2018 segue l’iter della realizzazione della nuova arena. Queste le sue parole.
Sui tempi
“La nostra ambizione è riuscire a cominciare i lavori entro la fine del prossimo anno. Una volta avviati i lavori, al termine della demolizione del vecchio Sant’Elia, tempo due anni e lo stadio si realizza. Innovazione, sardità e sostenibilità sono i pilastri su cui poggia il progetto. Il nuovo stadio è pensato per far vivere un’esperienza al tifoso”.
Sulla collaborazione delle istituzioni e sui servizi offerti
“C’è sempre stata una sinergia con tutte le istituzioni politiche, con il sindaco Paolo Truzzu che ha sempre cercato di accelerare i tempi, Figc, la Lega, lo stesso credito sportivo. Obiettivo della società è quello di realizzare un impianto aperto che viva tutto l’anno. Per questo motivo nel progetto sono previsti tanti servizi. Ci saranno spazi modulabili in grado di ospitare eventi per poche persone ma anche meeting di rilievo”.
La Redazione
