A margine della presentazione, presso la sala stampa dell’Unipol Domus, del progetto editoriale Glory, abbiamo fatto una chiacchierata con il direttore generale del Cagliari, Stefano Melis, che ha analizzato vari temi legati all’attualità del mondo rossoblù, tra cui anche l’inizio di stagione della squadra di Davide Nicola e soprattutto la situazione sul nuovo stadio di Cagliari dedicato al grande Gigi Riva. Di seguito le sue dichiarazioni.
Sul progetto Glory
“L’amore che i tifosi hanno nei confronti del Cagliari è incondizionato e il progetto Glory è uno strumento che cerca di portare anche fuori dai confini regionali e nazionali quelle che sono le caratteristiche del club rossoblù, cercando di raccontare la squadra, la città e la Sardegna tutta da un più ampio punto di vista. Mi piace pensare che il progetto Glory sia un prodotto di qualità. Arriviamo a questo prodotto editoriale dopo che gli editori hanno raccontato altre realtà a livello internazionale e credo di poter dire che lo stiamo facendo nel miglior modo possibile, raccontando appunto quelle che sono le eccellenze non solo dal punto di vista calcistico ma anche sotto altri aspetti”.
Sull’inizio di stagione del Cagliari
“La società ha vissuto questo inizio di stagione con curiosità e con un mix di energia e voglia di fare bene. Sappiamo di aver iniziato un capitolo nuovo, con una nuova guida tecnica e con nuovi giocatori, quindi c’è la necessità ovviamente di scoprirci, di ripartire e soprattutto di mettere sul campo quello che lo staff e mister Nicola hanno voluto trasmettere durante il ritiro”.
Sul nuovo stadio di Cagliari
“Il dialogo con le istituzioni, con il Comune di Cagliari e con la Regione Sardegna, è sempre stato costante. Siamo sempre stati uniti nella volontà di provare ad accelerare il processo Paur (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale n.d.r.). Il nuovo stadio lo vogliamo tutti e lo abbiamo detto in più occasioni. Cagliari e la Sardegna meritano un’opera di tale portata. Ovviamente la volontà, adesso, è quella di accelerare il processo. Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, ci aspetta, da quello che mi dicono i tecnici, uno snodo fondamentale che è quello della conferenza dei servizi, il quale dovrebbe chiudere parallelamente anche quello che è noto come processo Paur legato agli aspetti ambientali. L’auspicio è che questo snodo diventi fondamentale e uno degli ultimi per poi andare in gara internazionale, assegnare la concessione e iniziare quindi i lavori, che speriamo accada il prossimo anno nel 2025”.
Francesco Aresu