Gol, assist e non solo. Zito Luvumbo è uno dei giocatori più continui del Cagliari di Fabio Liverani che oggi, sabato 3 dicembre alle 18 alla Unipol Domus, affronterà il Parma in quella che il tecnico ha definito la gara della svolta. Il giovane angolano si è raccontato a La Gazzetta dello Sport. Vi proponiamo un estratto dell’intervista.
Su dove e come tutto è iniziato
“In strada. Vivevo a Palanca (quartiere nella periferia di Luanda che deve il suo nome alle antilopi, ndr) insieme a mio padre. Eravamo solo noi due e lui faceva tanti sacrifici a lavoro. Io restavo da solo con i vicini tutto il giorno e i bambini più grandi mi chiamavano per giocare. Il calcio era la via di fuga per tutti. Nel quartiere c’era una squadra, il Guelson, e io andavo sempre a guardare gli allenamenti, un giorno avevano bisogno di qualche giocatore in più e mi chiesero di provare con loro e da lì iniziò tutto. Mi permisero di andare a scuola, aiutavano economicamente mio padre e con il tempo di diventare professionista“.
Sull’ambientamento
“Non è stato facile, ero abituato a vivere insieme a mio padre e all’inizio mi mancava tantissimo la famiglia. Mi ha aiutato molto Joao Pedro, non solo con dei consigli in campo, mi stava vicino anche fuori dagli allenamenti e mi diceva come comportarmi e come inserirmi nel calcio italiano. E poi avevo in testa solo una cosa: fare bene con il pallone“.
Sul proprio impatto in Serie B
“Se devo essere sincero mi aspettavo queste presenze e questo impatto con la Serie B. Fuori dal campo sono una persona umile e che lavora duro. Come tutti quelli della mia età mi piace giocare ai videogame e ballare con la musica del mio Paese, ma sono molto determinato e avevo voglia di dimostrare. L’affetto dei tifosi invece è stato inaspettato, mi fanno percepire la loro fiducia e questo mi aiuta a sentirmi a casa“.
Sul rapporto con Liverani
“Molto bello. Lui è uno focoso (ride, ndr). Ti critica, ti incoraggia, ti consiglia. È una persona diretta e si vede che tutto quello che dice è per il tuo bene“.
Sul momento vissuto dalla squadra
“Se guardo alla rosa dico che non ci manca niente. Siamo un gruppo forte e che vuole dare il massimo per questa maglia. A Frosinone abbiamo dimostrato nel finale di avere la forza per poter ribaltare questo inizio di stagione. E vogliamo tornare a vincere proprio dalla gara contro il Parma. Non siamo stati costanti mentalmente in alcuni episodi, ma abbiamo tutte le qualità per cambiare la nostra storia“.
Sugli obiettivi futuri
“Sono cresciuto con Cristiano Ronaldo come idolo e cerco di ispirarmi alla sua determinazione. Mi piacerebbe portare un giorno l’Angola al Mondiale. Prima però voglio tornare in Serie A con il Cagliari. E poi vorrei creare un progetto per i giovani calciatori del mio Paese. Per restituire tutto il bene e l’affetto che ho ricevuto in questi anni“.
La Redazione