Un addio che apre le porte al futuro. La caccia al nuovo condottiero aperta, ma senza fretta. Prima l’ultima gara contro la Fiorentina, poi il Cagliari penserà concretamente al successore di Claudio Ranieri. Con alcune indicazioni di massima date dal presidente Tommaso Giulini dopo la vittoria contro il Sassuolo che ha certificato la salvezza dei rossoblù con una giornata d’anticipo.
Punti
“Non vorrei essere nei panni di chi gli dovesse subentrare”. E ancora: “Mi piacerebbe lottare per qualcosa di più”. Ma con una base di fondo che lascia spazio limitato ai sogni: “Finché resterò io bisognerà tenere i piedi per terra e ripartire dai giovani”. Con queste parole Giulini ha tracciato il futuro sportivo (e non solo) del Cagliari. E, dunque, il profilo di chi potrebbe essere il nuovo allenatore dopo che il Ranieri bis si è chiuso con il doppio obiettivo raggiunto, prima la risalita – anticipata di un anno rispetto alle previsioni – e poi la permanenza in Serie A. Chi arriverà troverà un’eredità pesante, ma anche un lascito importante nel rapporto tra squadra e ambiente. Avendo come stella polare la crescita dei giovani, in nome di un futuro sostenibile economicamente e che crei un circolo virtuoso. Insomma, proseguire la strada intrapresa con Sir Claudio, quella di un mix di giocatori esperti e altri di prospettiva come accaduto, pur tra alti e bassi, nella stagione che si concluderà con la gara contro la Fiorentina. Prati, Sulemana, Obert, Luvumbo, Di Pardo: questi i nomi citati dal patron rossoblù come esempio di ciò che è stato e ciò che sarà.
Primi nomi
La domanda è dunque automatica: chi sarà la nuova guida del Cagliari per la stagione 2024-25? Al momento nessuna certezza, diversi nomi messi sul tavolo da radiomercato ma senza alcuna mossa immediata. Da Ivan Juric a Marco Baroni passando per Alessio Dionisi, questi i tre profili finiti in una short list provvisoria e destinata ad ampliarsi nei prossimi giorni. Tra i tre citati l’unico a oggi che può considerarsi un’idea vicina alla concretezza è il tecnico croato del Torino. Che ha annunciato la chiusura del rapporto con il club di Urbano Cairo e che già in passato era stato vicino all’arrivo in Sardegna. Era l’estate del 2018, una corsa a tre con Roberto De Zerbi e Rolando Maran vinta alla fine da quest’ultimo. A frenare cinque anni fa l’approdo in rossoblù di Juric fu ciò che potrebbe essere il problema principale ancora oggi, ossia un ingaggio da due milioni di euro netti che è quanto il croato percepiva al Torino. Mezzo milione in più di quello annuale di Ranieri, una cifra fuori budget a scanso di svolte da parte della società di Sa Ruina. Per Baroni, invece, resta da capire il futuro al Verona, a maggior ragione dopo l’impresa salvezza compiuta in questo campionato nonostante lo smembramento della rosa nel mercato di gennaio. L’allenatore dell’Hellas ha un altro anno di contratto in gialloblù, aspetto che non esclude un suo addio pur rendendo la situazione intricata. Baroni non disdegnerebbe l’opzione Cagliari, tutt’altro, così come il ciclo con il Verona appare concluso dopo la fatica della seconda parte di stagione. I rossoblù ancora non hanno fatto passi concreti, ma resta comunque nome da monitorare con attenzione. Libero da impegni dopo l’esonero di Sassuolo è al contrario Dionisi, dalla sua il lavoro sui giovani portato avanti in Emilia, ma anche una stagione che lo ha visto in difficoltà sulla panchina dei neroverdi. Tolti questi tre profili, attenzione anche a due nomi che potrebbero entrare tra i papabili. Il primo è quello di Michele Mignani, avversario del Cagliari nella finale playoff contro il Bari quando era allenatore dei biancorossi nonché con un passato in Sardegna sulla panchina dell’Olbia. Attualmente al Palermo, Mignani è profilo economicamente vantaggioso e con abbastanza esperienza per il salto di categoria atteso. Il secondo è quello di Massimo Donati, tecnico che ha fatto particolarmente bene al Legnago e che rappresenterebbe una scelta di discontinuità e per certi versi rischiosa. Un passaggio diretto dalla C alla A come quello compiuto da Massimiliano Allegri proprio al Cagliari nel 2008, ma anche la possibilità di un doppio salto che appare affascinante per l’ex centrocampista di Atalanta e Milan tra le altre. Ancora presto, ma nemmeno tanto: la società rossoblù non dovrà tergiversare troppo, la scelta dovrà essere rapida e senza lunghi tira e molla. Poi comincerà una nuova era, quella del post Ranieri e di un’eredità da non disperdere.
Matteo Zizola