L’attaccante del Cagliari, Gianluca Lapadula, è intervenuto durante la trasmissione “Il Cagliari In Diretta”, in onda in simulcast su Videolina, Radiolina e Unionesarda.it, per parlare del momento dei rossoblù in questo inizio di stagione e dei suoi primi mesi in Sardegna. Queste le sue parole.
Come stai e che partita sarà quella di sabato con il Pisa?
“Sto benissimo. Siamo carichi. Il Pisa è una squadra collaudata, è una bella squadra ma stiamo lavorando molto bene da lunedì e la stiamo preparando al meglio. Quindi sarà secondo me una gran bella partita”.
Cos’è cambiato nelle ultime partite? Condizione atletica o testa?
“Sicuramente, come dico sempre, le critiche vanno prese in maniera costruttiva, ti aiutano a lavorare su te stesso. Sono molto contento soprattutto a partire da Ascoli, peccato che non sia arrivato il risultato che volevamo però sono contento che soprattutto l’ultima partita abbiamo avuto grandi occasioni, supremazia sull’avversario, che è una nostra caratteristica su cui lavoriamo molto“.
La tua condizione fisica appena sei arrivato a Cagliari: quanto è stato difficile?
“Devo dire la verità, di condizione fisica sono arrivato qui e sin da subito ho lavorato tantissimo e mi sentivo benissimo, sicuramente mancava il finalizzare. Sono d’accordo che, soprattutto nell’ultima partita, abbiamo avuto più occasioni del solito e siamo sulla strada giusta”.
Cosa manca al Cagliari per fare il salto di qualità?
“Siamo in ritiro oggi perchè sappiamo benissimo dell’importanza della partita di sabato, ci siamo detti tra di noi che l’obiettivo è quello di entrare cattivi, motivati, con tanta fame, che è quello che stiamo facendo però è ovvio che ci manca qualcosa e sicuramente sabato lo porteremo”.
Un bilancio sui tuoi primi 4 mesi di Cagliari
“Sono arrivato a Cagliari e mi sono innamorato di Cagliari, dell’accoglienza della gente e dopo 4 mesi continuo a dire lo stesso. Io sono contentissimo, ho voluto fortemente Cagliari e felicissimo di essere qua”.
Cosa ti ha affascinato di più di Cagliari da avversario?
“Io sono rimasto molto impressionato dall’amore della gente per questa squadra, per questa maglia e in più mi ricordo, avendo giocato tante volte contro, ho sempre visto una grande tifoseria e una società soprattutto molto seria”.
Qual è la ragione secondo te per cui i tifosi avversari non sempre ti accolgono bene in campo?
“Mi è successo spesso, forse la mia maniera di giocare a calcio porta anche a questo tipo di accoglienza però devo dire che è molto stimolante ed è piacevole sotto un certo punto di vista”.
Hai già visto il film su Gigi Riva?
“Non ho ancora visto, ho parlato con Pavo (Pavoletti n.d.r.) ma mi farebbe molto piacere andarlo a vedere”.
Quanto ti dispiace non poter partecipare alle due amichevoli col Perù?
“È stata una scelta della società, è ovvio che per me andare in nazionale è sempre un piacere, un onore, un orgoglio però la società ha deciso così perchè c’è bisogno di stare tutti uniti in questo momento e sarà così e va bene”.
Cosa ti ha lasciato l’esperienza al Milan?
“È stata un’emozione fortissima che ancora oggi porto nel cuore. È stato un anno positivo per il Milan perchè siamo tornati in Europa, è stato l’anno in cui abbiamo vinto la Supercoppa e soprattutto per me è stato un grandissimo orgoglio indossare la maglia del Milan”.
Quanto è importante il rapporto professionale con Liverani?
“Con il mister abbiamo un buon rapporto ormai da anni, è nato a Lecce e in questi anni lo abbiamo sempre mantenuto molto vivo, di grande rispetto. Sono molto contento di essere sotto la guida di Liverani”.
Siete in tanti di quel Lecce nella rosa del Cagliari: vi capita di parlare di quel percorso?
“Sicuramente con quei ragazzi lì come Mancosu, Falco ogni tanto ci scherziamo sopra però tutti abbiamo un ottimo ricordo di Lecce. Colgo l’occasione per ringraziare il presidente, tutta la città che mi ha veramente trattato benissimo”.
C’è una figura da cui trai ispirazione?
“Sì, devo dire che sono sempre cresciuto con l’idolo di Del Piero però in questi anni devo dire che il Ct del Perù Gareca è stato un altro esempio molto importante per me perchè è stato un rapporto al di là del calcio bellissimo, di confidenza, mi ha sempre aiutato, mi ha dato consigli, quindi per me è un grande esempio”.
A Cagliari come peruviano c’è stato Uribe. L’hai mai conosciuto?
“Non ho avuto il piacere però se dovessi incontrarlo dal vivo mi farebbe piacere”.
La Redazione