Mattinata tra i giovani atleti per Gianluca Lapadula. L’attaccante del Cagliari è stato infatti protagonista dell’iniziativa “Incontro con il campione” all’interno del progetto della Junior Tim Cup – Keep Out Racism, manifestazione che fa tappa in tutte le città sede delle squadre di Serie A e che vede lo svolgimento di un torneo under 14 ma soprattutto diversi momenti di incontro e sensibilizzazione sul tema del razzismo e non solo.
Iniziativa
Protagonisti dell’incontro con Lapadula i bambini dell’oratorio San Pietro di Assemini, che saranno sul terreno di gioco dell’Unipol Domus prima dell’inizio della gara dei rossoblù contro l’Atalanta di domenica 7 aprile insieme ai giovanissimi calciatori della Parrocchia Santissima Vergine degli Angeli di Maracalagonis per giocare la partita del torneo in programma. Il fair play, l’importanza del combattere le diverse discriminazioni, ma anche come si vive il mondo del calcio, il rapporto con il gol e con le difficoltà . Tanti i temi toccati dell’attaccante peruviano incalzato dalle domande dei presenti, parte di un progetto che coinvolge oltre 6mila oratori della rete del Centro Sportivo Italiano. “Il calcio, e più in generale lo sport, deve essere uno strumento per aiutare l’inclusione e combattere ogni tipo di discriminazione. Il rispetto del prossimo, delle regole, per me sta alla base di tutto, di qualsiasi rapporto. È qualcosa che mi accompagna da sempre e che considero fondamentale per raggiungere i propri obiettivi” ha affermato Lapadula durante l’evento che ha visto anche la presenza dello psicologo del Cagliari Fabio Zarra e del direttore dell’area Business e Media Stefano Melis. Insieme ai rappresentanti del club hanno partecipato alla mattinata anche Oumar Daffe, dell’Ufficio Corporate Social Responsibility della Serie A, e il rappresentante del CSI Cagliari Sergio Arizio.
La Redazione
