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Cagliari | Lapadula corre e calcia: rientro a un passo

Gianluca Lapadula esulta dopo il secondo gol all'Ascoli | Foto Luigi Canu
Gianluca Lapadula esulta dopo il secondo gol all'Ascoli | Foto Luigi Canu
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La corsa e anche qualcosa di più sul campo, per provare a bruciare più tempo possibile e tornare così a dare una mano alla squadra. Nessun rischio, ma Gianluca Lapadula è tornato anche a calciare il pallone nei campi di Asseminello. L’ultimo capocannoniere della Serie B prova così a dare ulteriori stimoli alla squadra, che per ritrovarsi ha deciso di dedicarsi ulteriore tempo anche lontano dal terreno di gioco.

Simbolo

L’ultima partita per Lapadula resta ancora quella dell’11 giugno scorso, quando a Bari il Cagliari riconquistò la Serie A. Una stagione partita con qualche difficoltà, i primi gol e infine l’exploit con Ranieri in panchina. Fino ai numeri che sono valsi al “Bambino” la palma di miglior realizzatore del campionato cadetto con 21 gol in stagione regolare, a cui se ne sono aggiunti 4 nei playoff. Dopo i festeggiamenti e il riposo, l’estate è stata tuttavia resa complessa dai problemi fisici: prima dall’intervento al naso che ne ha ritardato l’arrivo in Sardegna per la preparazione della nuova stagione, ma soprattutto poi dall’operazione alla caviglia. Con i rossoblù che hanno perso così non solo il proprio punto di riferimento offensivo, ma anche uno dei giocatori più carismatici e con sulle gambe diverse partite di Serie A. I tempi di attesa si stanno però a poco a poco riducendo. Il rientro in campo, seppur per un lavoro personalizzato nella settimana di pausa per le nazionali, ha permesso al classe ’90 di mettere più di una dose di energia nelle gambe. Alla corsa negli ultimi giorni si è unito anche il pallone ed è per questo che non appare improbabile una convocazione simbolica per la sfida contro la Salernitana, la prima di un trittico (completato dalle gare con Frosinone e Genoa in casa, rispettivamente il 29 ottobre e il 5 novembre) in cui i rossoblù si giocano un pezzo importante di salvezza.

Convivialità

Motivo per cui, oltre che sul campo, i rossoblù hanno deciso di “lavorare” anche fuori. Restando nel centro sportivo di Asseminello, ma spostandosi di qualche metro per mettersi davanti alle braci, arrostire e mangiare tutti insieme. Non solo la squadra, ma anche staff e dirigenza. Un modo per far sentire meno il peso della gara, ma anche per rinforzare uno spirito di gruppo che dopo essersi dimostrato decisivo per il ritorno in Serie A, potrebbe essere fondamentale per risalire la classifica nella massima serie.

La Redazione

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