La prima sorpresa nella lista dei convocati, la seconda al minuto 56 della sfida contro l’Inter. Protagonista Nahitan Nández che da fuori dai giochi è improvvisamente tornato tra i ranghi, provando senza successo a dare una mano al Cagliari nell’ultima parte della partita persa contro i nerazzurri di Inzaghi.
Ritorno
Stagione finita, anzi no. Nández miracolato per cercare di raggiungere il miracolo di un risultato positivo contro l’Inter. Nessun tutore al ginocchio, nessuna fasciatura sulla coscia infortunata e una mobilità più vicina a quella dei tempi migliori rispetto a quella vista nel suo parziale rientro contro il Verona. Eppure il campionato del León sembrava già essere terminato, con quella diagnosi che parlava di lesione muscolare di secondo grado alla radice della coscia della gamba destra. Era il 7 maggio, i tempi di recupero di almeno di due settimane che lo tagliavano fuori dalla corsa salvezza. Invece otto giorni dopo ecco Nández tornare tra i convocati, non proforma ma per essere a disposizione di Agostini almeno a gara in corso. E così è stato, con l’ingresso a poco più di mezz’ora dal termine dalla gara contro l’Inter al posto di Marko Rog. E ora l’obiettivo è partire dal primo minuto a Venezia, quando il Cagliari proverà a giocarsi l’ultima carta salvezza con la consapevolezza che la mano più importante si svolgerà sul tavolo di Salerno.
Cura serba
A dare la svolta al percorso riabilitativo del centrocampista uruguaiano una scelta proprio del giocatore. La voglia di dare una mano alla squadra ha portato il León a decidere di rivolgersi a Marijana Kovacevic, dottoressa specializzata negli infortuni dei calciatori attraverso la rigenerazione dei muscoli danneggiati con l’utilizzo di gel naturali e un flusso di elettricità ad alta frequenza. Divenuta famosa grazie all’ex allenatore di Liverpool e Napoli Rafa Benitez, che l’avrebbe voluta nel suo staff ai tempi dei Reds, Kovacevic ha avuto tra i suoi pazienti giocatori come l’ex rossoblù Darijo Srna, il belga Vincent Kompany e l’olandese Robin Van Persie. Nández non è dunque il primo a ridurre notevolmente i tempi di recupero grazie alla dottoressa serba, ma più che il recupero in sé a lasciare più di qualche dubbio è la gestione dei due infortuni del León in questo 2022.
Gestione
Prima il problema al ginocchio, con il rientro nel finale contro il Genoa e nella ripresa contro il Verona, poi quello alla coscia probabilmente figlio di quello precedente. I tempi di recupero segnalati dal Dottor Mariani dopo la visita al ginocchio a Villa Stuart di inizio marzo che passarono da due mesi alla forzatura del ritorno in gruppo in tempi più stretti, anche se non soprattutto a causa di una corsa salvezza che aveva bisogno anche di Nández. Così come avvenuto dopo l’infortunio al ginocchio patito a inizio gennaio, quando il rientro continuò a slittare fino al KO definitivo calciando un pallone in allenamento. Il risultato è stato così quello di un giocatore quasi mai presente nel girone di ritorno e che, quando a disposizione, lo è stato a mezzo servizio, fino all’ultimo epilogo. Il León, infatti, avrebbe deciso di sua spontanea volontà di rivolgersi alla dottoressa Kovacevic per provare un recupero lampo riuscendo nel proprio intento. Una dinamica che apre nuovamente le domande sulla gestione degli infortuni in casa Cagliari, da quelli sfortunati o meno di Pavoletti e Rog, ai continui problemi di Ceppitelli, fino all’assenza molto più lunga del previsto di Kevin Strootman per citare i casi più eclatanti.
Difficile dire cosa ne sarebbe stato della stagione del Cagliari con Nández – e non solo – a pieno regime o almeno recuperato in tempi più ragionevoli. Inutile piangere sul latte versato, ma anche alla voce infortuni non tutto è andato come previsto. A pagare sono stati Semplici, Mazzarri e ora Agostini, ma soprattutto la classifica. Ora non resta che la speranza nel miracolo, anche se per curare i mali del Cagliari non basta una dottoressa serba.
Matteo Zizola