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Cagliari, la parabola di Deiola: da possibile partente ai gol salvezza

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In una squadra ci sono giocatori che per talento e qualità stanno quasi sempre sotto i riflettori. C’è anche chi, come nel Cagliari di Walter Mazzarri, è abituato a fare il lavoro sporco e quando si prende il centro del palcoscenico, lo fa in rare e importanti occasioni. Questa, se fossimo all’interno di un copione di teatro già scritto, potrebbe essere la storia di Alessandro Deiola, che in questa stagione è partito con l’etichetta dell’umile lavoratore della mediana dal grande sacrificio e quota sarda del gruppo e che invece si sta rivelando l’uomo dai gol pesanti in chiave salvezza.

Tra presente e passato c’è il Torino

Quella contro il Torino, è stata una sfida dalle doppie emozioni non solo per Walter Mazzarri, ma anche per Alessandro Deiola. Tra il passato e il presente dei due protagonisti dell’ultima sfida di campionato contro i granata c’è un precedente. Nella stagione 2019/20, i due si sfidarono da avversari in un Lecce-Torino datato 2 febbraio 2020. In quell’anno Deiola a metà stagione fu mandato a giocare in prestito tra le fila dei salentini e, proprio contro i piemontesi, trovò il suo primo gol in Serie A. Sulla panchina del Torino in quell’occasione sedeva Walter Mazzarri. Fu proprio il centrocampista di San Gavino Monreale che, grazie al suo gol, sbloccò il risultato facendo conquistare ai giallorossi una netta vittoria per 4-0. Dopo due anni le strade del tecnico di San Vincenzo e del centrocampista sardo si sono di nuovo incrociate e puntano dritto all’obiettivo comune del Cagliari chiamato salvezza.

Non solo cuore, ma anche gol pesanti

Tra le pagine del romanzo rossoblù di questa stagione stanno trovando ampio spazio i gol, la grinta e il cuore di Deiola. Un romanzo iniziato in estate con quella che sembrava una separazione annunciata tra le sirene di mercato e il mancato accordo sul rinnovo. Poi però la quadra trovata tra le parti e la firma fino al 2024. Deiola, l’uomo dalle giocate non sempre perfette ma che compensa le sue imprecisioni con la “garra” ben nota al compagno di reparto Nandéz. Molto spesso, il numero 14 isolano, è stato messo al centro delle critiche a causa della sua mancanza di qualità nella parte centrale del campo. Da vero professionista Deiola non si è fatto condizionare e, quando è stato necessario il suo apporto, si è fatto trovare sempre pronto. Quest’anno, è stato l’unico centrocampista del Cagliari a segnare in campionato. Sono ben 3 le reti realizzate dalla mezzala di Mazzarri e 2 di queste, hanno permesso ai sardi di ottenere dei punti fondamentali per la rincorsa salvezza. Il gol messo a segno a San Siro contro il Milan, oltre alla gioia personale della prima rete in Serie A con la maglia del Cagliari, non ha dato niente di più con la sfida finita 4-1 per i rossoneri. Le altre due marcature hanno, per la classifica, sicuramente un rilievo maggiore. Quella segnata il 6 gennaio contro la Sampdoria, ha permesso agli isolani di pareggiare il risultato e mettere le fondamenta per attuare la rimonta finale contro una diretta concorrente per la salvezza. Vittoria importante quella del Marassi che, oltre a un ritrovato successo in campionato, ha dato morale e consapevolezza, permettendo a Joao Pedro e compagni di affrontare un girone di ritorno finora strepitoso. L’ultima rete di Deiola, quella contro i granata di Juric, è stata la ciliegina sulla torta che ha regalato i tre punti ai rossoblù. Un mix di qualità, tecnica e precisione che gli hanno permesso di mettere in mostra tutte quelle caratteristiche che non sempre è riuscito a sfoggiare in stagione. Sponda di Pavoletti, stop a seguire e mancino a incrociare che buca Milinkovic-Savic. Se dopo il gol contro i blucerchiati Deiola ha mostrato il suo amore per la maglia rossoblù con un urlo liberatorio, nell’esultanza contro il Torino è andato proprio sotto il settore ospiti, ha guardato i suoi tifosi, e aprendo le braccia verso di loro si è goduto la liberazione di una rete che vale oro dopo mesi di difficoltà.

Andrea Olmeo

 

 

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