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L’allenatore del Cagliari Claudio Ranieri

Cagliari-Juventus, Ranieri: “Gara difficile, ma dobbiamo continuare a spingere”

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Dopo il pari esterno con l’Inter, il Cagliari si prepara all’anticipo con la Juventus di venerdì 19 aprile. Pochi i giorni di lavoro a disposizione dopo la gara di domenica 14 di San Siro, con i rossoblù che però proveranno a sfruttare l’entusiasmo del momento per strappare punti alla squadra di Allegri impegnata nella lotta per un posto nella prossima Champions League. A presentare la sfida, nella consueta conferenza stampa, è il tecnico del Cagliari Claudio Ranieri.

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a cura di Matteo Cardia

Finisce la conferenza stampa

Sulle scelte a centrocampo: “Sicuramente è importante avere tutti a disposizione. Le mediana a due, che poi sarebbe a quattro perché devono stringere il campo, all’inizio avevamo proprio le difficoltà perché ci imbucavano alle spalle dei due mediani. Per questo sono tornato quasi sui miei passi. I ragazzi conoscono più sistemi di gioco, ora lo fanno tutti e i miei giocatori sanno adattarsi molto bene. Logico che avere un terzo centrocampista ti dà uno schermo e la possibilità di far fare le due mezze ali agli altri come avete visto a San Siro”.

Su cosa è cambiato con le grandi: “Quando le cose vanno male hai due possibilità: o molli o non ci stai. Ecco, io chiedo ai miei giocatori di non starci, di voler cambiare il senso delle cose. Questo è cambiato, non ci stanno. Poi magari si perde, ma devono dare tutto quello che hanno. La fortuna o la sfortuna esistono, ma esiste anche se tu non ti arrendi e vuoi andare a prenderti la fortuna. Io credo molto in questo”.

Sulla designazione: “All’andata mi era piaciuto molto l’arbitro. Il fatto del tocco di mano di Lapadula, forse tre anni fa sarebbe stato fischiato. Lui non vedeva la palla che è vero gli è scivolata sul braccio, se avesse segnato lui sarebbe stato da annullare. La palla è andata a Viola e ha fatto gol lui, se l’avesse presa un difensore nello stesso modo dico che non avrebbero fischiato calcio di rigore. Penso sia la spiegazione migliore”

Su Luvumbo: “Gli ho fatto i complimenti, ma anche vedere le cose che ha fatto bene e le cose che deve migliorare. Lui crea squilibrio, comincia a essere temuto dalle avversarie, avere lui ti dà la consapevolezza che si può creare da un momento all’altro. Gli avversari devono stare attenti, il più delle volte gli viene fatto fallo ma per il suo modo di giocare non sempre l’arbitro è sicuro perché con la sua velocità basta prenderlo per poco e perde l’equilibrio”.

Sugli infortunati: “Oristanio è uscito dal letto e sta riprendendo, già questa è una cosa positiva. Visivamente è la metà di quello che era, ha sofferto molto tra febbre e tonsillite, spero al limite di portarlo in panchina, poi capiremo se sarà a disposizione o meno. Pavoletti si sta allenando ma non ancora con il gruppo, Petagna sta facendo differenziato e ha fatto oggi una discreta parte con noi e presto sarà a disposizione. Mancosu non è ancora con noi. Gaetano è con noi normalmente. Le emozioni di affrontare la Juventus? Sempre bello affrontare le mie ex squadre, ma sono orgoglioso di stare qui a Cagliari”.

Sul carattere: “Dico sempre a loro che si può giocar male, ma dobbiamo avere la consapevolezza di dar tutto per non avere rimpianti. Quando ero un giocatore non ero un fenomeno, ero un giocatore normale. Sapevo però quale era il mio e io volevo sempre dare il 100%, è quello che chiedo ai miei giocatori. So che non sempre potrete dare il 100%, ci saranno domeniche che non si sa il perché per la squadra darete il 120% e altre che darete l’80%. Poi sta a me capire. Con Jankto ho parlato. Ero contento di come attaccava, però vedevo che non rientrava a sufficienza il fianco sinistro. A quel punto ho dovuto cambiare, perché sennò prendevamo il secondo gol e non saremmo riusciti a rimettere in piedi la partita. Mi dispiace per il ragazzo, gliel’ho detto che non l’ho tolto perché non stava giocando male ma avevo solo bisogno di qualcosa di diverso”

Sulle scelte e su Shomurodov: “Sarà quello che voglio ottenere dal campo che mi condizionerà. Adesso so come gioca la Juventus, so dove saranno i pericoli e sceglierò quei giocatori che sulla carta mi daranno soluzioni positive. Shomurodov è successo che quando è arrivato era un pochino demoralizzato, dal Genoa è andato alla Roma, ha giocato a intermittenza, poi è andato allo Spezia forse un po’ a malincuore e probabilmente si è lasciato un pochino andare. E quando è arrivato qua ha capito piano piano che per giocare doveva dare il 100%, sennò non prendo in considerazione nessuno, perché so che chi non dà il 100% in allenamento quando va in campo in quel caso non riesce a cambiare il chip. Quando l’ha cambiato si è fatto male. Ha perso del tempo prezioso, a me ha tolto una pedina importante perché è un giocatore di qualità, velocità e trova la porta. Lui è tornato al suo rendimento, cosa che noi non avevamo visto onestamente”.

Sulla gara di San Siro: “Chissà quante me ne avrete detto sulla formazione (ride, ndr). L’allenatore purtroppo è bravo solo quando vince. La soddisfazione è il punto. Poi, certo, dopo c’è il sano egoismo di ogni allenatore che mi fa dire di aver messo dentro giocatori che ero certo mi avrebbero dato questa risposta. Sono contento per i ragazzi perché poi loro  non sapevano niente. Avevo solo detto a Di Pardo che stavo pensando a lui senza promettergli niente. Io sono fatto così. L’ho visto molto bene, ha fatto una grande partita”

Sui punti necessari per la salvezza: “Sotto i 35, 36 punti si rischia. Noi dobbiamo spingere. Non dobbiamo aver paura di quello che può succedere, quando dico che è un campionato bellissimo soprattutto per quanto riguarda la lotta salvezza è questo, perché nessuna squadra dà nulla per scontato. La cifra del campionato di Serie A è già difficile di per sé, poi il girone di ritorno è più complesso, quando arrivano le ultime dieci giornate d’andata è un si salvi chi può. Chi riesce a restare con la concentrazione giusta, con la rosa unita come ce l’ho io, fa bene. Sull’unità ve lo dicevo anche quando le cose andavano male, ora sono contento che quello che si vede in campo sia lo specchio di quello che si vede in allenamento”.

Sul lavoro sui singoli: “Posso conoscere i miei giocatori tecnicamente, tatticamente, so quello che mi possono dare quando stanno in forma o meno, al contrario di voi giornalisti o dei tifosi. Ormai conosco troppo bene loro per capire cosa mi possono dare. Loro sanno che non ho preferenze. Loro sanno che magari posso avere delle idee a inizio settimana, ma sono loro poi a dirmi che vogliono giocare. Poi conoscendo gli avversari cerco di abbinare come posso per far bene. Questa è la mia consapevolezza nel conoscere i miei giocatori e loro conoscono me. Poi io posso sbagliare, dico sempre che l’allenatore migliore è quello che sbaglia meno”

Sui pochi giorni di riposo e su Mina: “Sta diventando imprescindibile perché dà sicurezza a tutta la squadra, è logico che avere due giorni in meno per farlo recuperare è un bel rebus, però lui c’è, anche a San Siro ha voluto giocare a tutti i costi. Però è logico che lo metta in campo, non sono così autolesionista di non farlo giocare”

Sulla Juventus e sulle difficoltà di affrontarla: “La Juventus è una squadra che sa il fatto suo, con un allenatore che sa il fatto suo. Sarà una gara difficile perché è una squadra che sa trovare il gol, sa difendere come nessuna in Europa, è la squadra che in area di rigore fa toccare meno la palla a tutti gli avversari, sappiamo della loro forza nelle ripartenze, sono stramicidiali sulle palle inattive. Dovremo fare una partita di grande attenzione e concentrazione, ma anche di voglia di lottare su ogni pallone”

Sul momento e sull’importanza dell’equilibrio: “Non c’è nessun messaggio da mandare alla squadra. Stanno facendo bene, ci sono altre sfide da affrontare e risolvere. Dobbiamo avere il giusto equilibrio come ho detto, dall’euforia allo sconforto passa poco. Invece l’uomo forte riesce stare sempre a metà, il giusto equilibrio è quello che chiedo ai ragazzi”

Inizia la conferenza stampa

13.28 – Nelle ultime settimane il rendimento di alcuni giocatori, soprattutto di quelli arrivati nell’ultima estate, è cambiato: da Sulemana a Shomurodov, clicca qui per il nostro approfondimento

13.26 – Cagliari-Juventus è una sfida ricca di storie. I rossoblù hanno perso dodici degli ultimi incontri in Serie A contro i bianconeri: clicca qui per tutti precedenti e i numeri del match

13.20 – La gara dell’Unipol Domus sarà diretta dal fischietto Piccinini: clicca qui per tutti i precedenti

13.15 – Buon pomeriggio amici di Centotrentuno, bentrovati al racconto testuale in diretta della conferenza stampa del tecnico del Cagliari Claudio Ranieri in vista della sfida contro la Juventus.

 
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