Quando si arriva a stagione in corso farsi trovare subito pronti non è semplice, soprattutto quando l’apporto richiesto è necessario per dare nuova vita a un reparto che fino a quel momento ha faticato a trovare un’identità forte. E soprattutto se arrivi da anni non semplici e condizionati in maniera significativa da degli infortuni importanti. Una condizione che Daniele Baselli conosce bene. L’ex Torino dopo essersi presentato al Cagliari con personalità, tenendo tra le mani la maglia numero 4, ha mostrato il suo biglietto da visita nei 59 minuti totalizzati in campo tra Atalanta e Empoli.
Qualità e filtro a centrocampo
Dopo gli spezzoni di gara disputati nelle ultime due giornate, la duttilità tattica di Baselli, tanto citata sul mercato al momento dell’interessamento dei rossoblù su di lui, ha già avuto modo di venir fuori. Il centrocampista di Manerbio ha dimostrato di essere importante non solo per la costruzione dei ragazzi di Mazzarri, ma anche per il contributo che fornisce nel fare da filtro davanti alla difesa. Vero aspetto su cui il tecnico toscano ha battuto tanto quando le domande dei cronisti hanno portato al nome del classe ’92: “Per qualità Daniele è un giocatore che ci può dare una grossa mano. Ora deve capire che è arrivato al punto di maturità calcistica che può essere fondamentale anche in situazione di non possesso. Per fare questo serve una grande condizione ma l’ho visto in crescita“. Sia nella gara contro l’Atalanta che in quella contro l’Empoli, il suo apporto nel recuperare palloni è stato importante, e lo sottolineano i numeri. Nei trentanove minuti giocati contro i toscani l’ex granata ha recuperato 5 palloni, in quella specifica partita il migliore del Cagliari in questa particolare classifica è stato Grassi (9 in 104′). Se si analizza invece quanto prodotto in questo fondamentale nella sfida contro i bergamaschi, sono 3 i recuperi in 20′ a disposizione. Intensità ma allo stesso tempo precisione, sono queste le caratteristiche che rendono questo dato ancora più importante. Il centrocampista rossoblù infatti è riuscito ad ottimizzare il tanto lavoro prodotto in fase di interdizione grazie anche alla perfezione con il quale ha saputo gestire i palloni che gli sono capitati tra i piedi (a Empoli 100% di passaggi riusciti su 13 tentati).
Testa avanti
Alla qualità e all’intensità Baselli però può aggiungere anche il guizzo nell’assist ai compagni e anche negli inserimenti offensivi e nei tiri da fuori area. Nelle prime due uscite con gli isolani si è intravista già questa dote. Il gol del pareggio di Pavoletti contro i toscani, infatti, è nato proprio su un suo tentativo dal limite. Piede pulito e visione di gioco, sono proprio queste le caratteristiche che sono mancate in parte ai rossoblù nel girone d’andata del campionato in corso. Il lavoro delle mezzali è stato principalmente nel contribuire in fase di non possesso, recuperare tanti palloni e sperare nelle invenzioni di Joao Pedro. Quando il loro apporto alla manovra ha iniziato a farsi vedere anche in fase propositiva sono arrivate le prime gioie del Cagliari. Il compito di Baselli sarà quindi di fare da collante tra centrocampo e attacco e già dalla gara contro l’Empoli ha dato dimostrazione di poter svolgere egregiamente questo compito. Nel totale complessivo dei passaggi effettuati al Castellani dal numero 4 isolano, 7 sono stati in avanti e il suo rendimento è stato impattante anche per il numero di occasioni da gol avute (2, il secondo in questa classifica dopo Dalbert con 3). Contro il Napoli avrà un’altra chance, probabilmente a gara in corso, per convincere Mazzarri, che bene lo conosce dopo il periodo insieme in granata e che è stato uno dei fattori che lo hanno portato in Sardegna, di essere pronto per un ruolo da titolare in questo Cagliari che cerca l’ennesima rincorsa salvezza.
Andrea Olmeo
