Il legamento del ginocchio sinistro che fa crack, un’assenza lunga cinque mesi prima di ritrovare un posto in panchina. Una stagione da apprendista alle spalle di Boris Radunovic, questa l’idea come step di crescita da portare avanti, ma il destino ha voluto mettere un ostacolo al piano preparato la scorsa estate. Così Giuseppe Ciocci ha sì vissuto la rincorsa verso il ritorno in Serie A del Cagliari, ma più da attore non protagonista che da giovane rampante.
Passato
L’estremo difensore classe 2002 ha già alle spalle una stagione tra i professionisti. Da protagonista e non da semplice comprimario, numero uno dell’Olbia di Max Canzi – suo ex allenatore nella Primavera rossoblù – che raggiunse i playoff di Serie C nel 2021-22. Un predestinato, pronto a farsi strada per avere la propria occasione con la maglia del Cagliari. Il passaggio in Gallura conditio sine qua non, esperienza formativa come anticamera del futuro. D’altronde Ciocci era stato protagonista già con le giovanili, tutta la trafila fino alle due stagioni tra il 2019 e il 2021 da portiere titolare. La prima con il sogno playoff interrotto soltanto dal Covid, la seconda con Alessandro Agostini in panchina prima di raggiungere il suo mentore Canzi all’Olbia. Nel giro delle Nazionali giovanili fino all’Under 19, il classe 2002 cagliaritano sembrava pronto per fare da secondo a Radunovic e provare a ritagliarsi uno spazio in Coppa Italia, ma l’infortunio al ginocchio ha scombinato i piani. Senza però cancellare né il passato né il futuro, ma solo rinviando quella crescita che ora dovrà giocoforza passare da un nuovo giro in prestito lontano dalla maglia rossoblù.
Futuro
A 21 anni – e a maggior ragione per un portiere – diventa difficile pensare a un altro campionato senza continuità di campo. Per questo Ciocci non resterà al Cagliari, con la società rossoblù che è alla ricerca di un partner di Radunovic per la prossima Serie A. Il destino del classe 2002 è dunque quello di una nuova esperienza per provare a risalire la china dopo quasi un’intera stagione persa causa sfortuna. Da una parte c’è la possibilità concreta del ritorno in Gallura, vestire nuovamente la maglia dell’Olbia per rimanere nell’Isola senza passaggi al di là del Tirreno. Un’opzione che da un lato permetterebbe a Ciocci di restare nella zona di comfort, ma dall’altro limiterebbe l’opportunità di una crescita anche mentale che solo l’esperienza lontano da casa potrebbe regalargli. Per questo la seconda via chiamata Pescara appare al momento la soluzione migliore per l’estremo difensore ventunenne. Sia perché gli abruzzesi ambiscono a un campionato di vertice, sia perché la palestra Zdenek Zeman è di quelle probanti per chi deve difendere i pali. La tentazione di un addio temporaneo in direzione Pescara è tanta, occasione per poter dimenticare l’anno sfortunato e ripartire di slancio. Sullo sfondo, ma senza tanta convinzione, le opzioni Cesena e Gubbio, altri due club ambiziosi ma al momento indietro nella corsa. Che sia Olbia o Pescara per Ciocci il 2023-24 sarà la stagione della verità. Quella del salto da compiere, delle certezze da ritrovare. A suon di parate, per provare a conquistarsi un futuro a Cagliari non da eterno secondo, ma da protagonista.
Matteo Zizola