Tessera dopo tessera il puzzle delle panchine di Serie A prende forma giorno dopo giorno. Situazioni che a cascata si riflettono sulle altre, fino ad arrivare al Cagliari ancora alla ricerca del successore di Claudio Ranieri. Lavoro non semplice, soprattutto perché i nomi in cima alla lista sono in stand-by in attesa di decisioni che potrebbero – o dovrebbero – portarli in altri lidi. O, come in un caso specifico, scegliere di restare al proprio posto, chiudendo ogni porta a possibili trattative.
Tasselli
Sono tre i profili principali individuati dal presidente Tommaso Giulini e dal direttore sportivo Nereo Bonato per raccogliere l’eredità di Ranieri. Tutti complessi se non con speranze ridotte al lumicino nella migliore delle ipotesi. Seppur nel mercato, anche in quello degli allenatori, è difficile scrivere la parola fine. Il primo della lista è, o meglio, era Paolo Vanoli. L’allenatore che ha portato il Venezia in Serie A, dopo la vittoria nella finale play off contro la Cremonese, è ormai a un passo dal Torino. Promessi sposi da tempo, la possibilità remota di convincere Vincenzo Italiano a cambiare rotta da Bologna ai granata sembra ormai appartenere al passato, con la firma di Vanoli attesa a stretto giro. Depennato dunque quello che appariva come il preferito, gli occhi si posano su Marco Baroni. Anche in questo caso, però, la concorrenza potrebbe spuntarla senza troppa attesa. L’ex allenatore del Verona, infatti, sarebbe prossimo ad accettare l’offerta del Monza e prendere il posto di Raffaele Palladino, ufficializzato oggi dalla Fiorentina come successore di Italiano. Pur se resta ancora una possibile svolta, tra il tecnico ex Hellas che spera anche nella Lazio in caso di addio di Igor Tudor e Alessandro Nesta che potrebbe sorpassarlo sul rettilineo finale per i brianzoli. E così resta il terzo – non per forza in ordine d’importanza e di volontà della società rossoblù: Răzvan Lucescu, figlio di Mircea e che ha chiuso la scorsa stagione con la vittoria del campionato con il suo PAOK Salonicco. Che il Cagliari ambisca a portare il tecnico rumeno in Italia non è un mistero, così come non lo sono la resistenza dei greci e la volontà di Lucescu di proseguire con i bianconeri di Salonicco.
Parola del PAOK
A dare forza alla permanenza di Lucescu in Grecia sono le parole che arrivano direttamente dal PAOK. Il club ellenico, infatti, contattato dalla nostra redazione in merito alle voci di un possibile addio dell’allenatore di Bucarest in direzione Sardegna, così ci ha risposto per bocca del responsabile della comunicazione Kyriakos Kyriakos: “Non posso confermare l’esistenza di approcci da parte di qualsivoglia società per Mister Răzvan Lucescu. Ciò che posso confermare è che consideriamo Lucescu un allenatore di altissimo profilo e non siamo sorpresi che i traguardi raggiunti dal PAOK con lui abbiano attirato l’interesse del calciomercato. Sfortunatamente per qualsiasi club che fosse interessato, Mister Lucescu ha prolungato il suo contratto con la nostra società per 3 ulteriori anni e questo è accaduto perfino prima che vincessimo la Super League greca” – così Kyriakos. “È la prova del nostro impegno con lui e del suo con noi. Non consideriamo la possibilità di accettare offerte per Lucescu e lui è sulla nostra stessa lunghezza d’onda”. Queste le parole ufficiali del PAOK ai nostri microfoni, una dichiarazione che chiude la porta al Cagliari e a tutti gli altri club che hanno pensato al classe ’69 di Bucarest, come ad esempio i turchi del Besiktas. Con il trio citato che appare dunque fuori causa, ora per i rossoblù non resta che sfogliare i restanti petali della margherita, sempre che il duo Giulini-Bonato non abbia in serbo una carta non ancora giocata, né dai diretti interessati né mediaticamente. E con diversi outsider sullo sfondo, da Paulo Sousa a Mignani, da Donati – prossimo sposo però del Verona – al recente nome di Stroppa, fino a un allenatore straniero come accaduto con la sorpresa Lucescu.
Matteo Zizola