In casa Cagliari è scoppiata la Mancosu-mania. Al di là della rosa importante e competitiva a disposizione di mister Liverani, il ritorno di Marco Mancosu ha alzato non di poco il tasso tecnico del gruppo rossoblù. Tuttavia la domanda che viene da porsi dopo le prime 5 giornate è la seguente: il Cagliari di Liverani può fare a meno dell’estro del suo numero 5?
Il “nuovo” impatto di Mancosu nel “mondo” Cagliari
Al giorno d’oggi essere dipendenti da un solo calciatore, specie in un campionato “tremendo” e “difficile” come la Serie B (per dirla alla Mancosu), rappresenta un rischio e nel contempo un azzardo. Indubbiamente, in queste prime uscite ufficiali, Mancosu è stata una pedina di grande importanza nel Cagliari di Fabio Liverani. Il neo numero 5 rossoblù si è dimostrato infatti il leader tecnico e carismatico della squadra. È difficile dire al momento, in questa primissima fase di campionato, se il Cagliari potrà indossare, da qui in avanti, anche un abito diverso che non preveda, almeno inizialmente, la presenza del fantasista classe 1988. Quel che è certo è che, con Mancosu in campo, al di là dei numeri (1 gol e 1 assist), sono arrivate non solo prestazioni qualitativamente di rilievo ma anche ben 9 punti nelle ultime 4 partite, che hanno fatto schizzare i rossoblù al terzo posto solitario in classifica.
Il 5 risorsa fondamentale nello scacchiere rossoblù
In questo nuovo corso rossoblù, Mancosu rappresenta una risorsa di grande importanza per mister Liverani dal punto di vista tecnico ma anche tattico. Nel 4-3-3 scelto dal tecnico degli isolani, molte delle azioni della manovra offensiva rossoblù passano dai piedi e dall’inventiva di Mancosu. Capire quale sia il suo vero ruolo in campo è abbastanza complesso. La teoria tattica dice attaccante esterno a sinistra ma la pratica parla diversamente, ovvero di un giocatore che svaria sul fronte offensivo e a cui piace parecchio venire a prendersi la palla tra le linee. In partita, i compagni lo cercano spesso e i suoi continui ed imprevedibili movimenti mettono a dura prova le difese avversarie. Ne è un perfetto esempio la prima delle due reti messe a segno dal Cagliari firmata dall’ex Lapadula sabato scorso al Vigorito di Benevento. Difatti il movimento da sinistra verso il centro di Mancosu ha permesso ai rossoblù di avere più soluzioni su come andare a concludere l’azione d’attacco. Nello specifico, il numero 5 rossoblù poteva o premiare la sovrapposizione del terzino basso alla sua destra per un cross in area di rigore oppure, come poi è successo, assecondare il taglio profondo da destra verso il centro di Lapadula in mezzo ai due centrali difensivi delle Streghe per poi scappare verso la porta di Paleari. Questo modus operandi, con Mancosu al centro dell’azione, è spesso la chiave fondamentale dell’idea di gioco di Liverani, che lo ritiene non solo duttile tatticamente ma anche con delle caratteristiche e con un modo di interpretare il ruolo uniche rispetto alle alternative presenti in rosa. In definitiva questa filosofia di un Mancosu meno impostato tatticamente e più libero di avere una visione periferica del campo e di agire col proprio estro ha dato finora un esito più che soddisfacente.
C’è un’alternativa “forte” a Mancosu?
Un altro quesito di sicuro interesse e anche di rilevante importanza è chi può, eventualmente, sostituire o alternarsi a Mancosu nello scacchiere tattico di Liverani. Analizzando le prime uscite ufficiali del Cagliari, da quando il centrocampista è tornato in Sardegna, ci si rende subito conto che non c’è mai stata per ora una vera intenzione da parte dello staff tecnico di trovare un’alternativa a Mancosu. Il numero 5, infatti, è stato sostituito in questa sua nuova avventura in rossoblù soltanto nell’ultimo turno a Benevento. Se però si analizza la questione dal punto di vista della rosa, si nota come le carte da giocare per Liverani ci siano eccome. A primo impatto, si pensa subito all’elettricità e alla qualità tecnica dell’angolano Zito Luvumbo, fresco di primo gol in Serie B col Cagliari. C’è poi uno dei “fedelissimi” di Liverani come il neo arrivato Filippo Falco o anche chi cerca nella maglia degli isolani un modo per riscattarsi come Vincenzo Millico. E poi ultimo, ma non per questo meno importante, ecco il “vero cruccio” di Liverani in questa annata, ovvero Gaston Pereiro. L’uruguaiano, prima del ritorno di Mancosu, era considerato come uno dei perni del tridente offensivo ma la cui scelta non ha portato i frutti sperati.
Fabio Loi