Dopo la presentazione di Andrea Petagna, in sala stampa arriva il turno degli ultimi due arrivi nella difesa del Cagliari, Mateusz Wieteska e Pantelis Hatzidiakos. Di seguito le parole del centrale greco.
Sui propri idoli e sul Fantacalcio
“Non ho un modello preciso, ogni stagione cerco di guardare qualcuno. L’anno scorso mi è piaciuto tanto Kim, al Napoli, nessuno si aspettava questo tipo di giocatore, ha segnato anche diversi gol. Ho molto rispetto poi per Acerbi, ha giocato una ottima finale di Champions affrontando alla grande Haaland, un giocatore adatto al campionato italiano, un tipo di difensore a cui vorrei somigliare qui. Fantacalcio? Posso dire che so segnare, ma anche fare qualche assist (ride).
Su Ranieri
“Ranieri è una persona garbata, è come un padre per tutto il gruppo. Ogni giorno arriva all’allenamento e ci saluta stringendoci la mano e guardandoci negli occhi, ci parla in italiano e in inglese, io un po’ sto imparando a capire l’italiano. Anche durante la partita ha fatto lo stesso, ma l’obiettivo ora è imparare a parlare bene la lingua”
Sulle caratteristiche
“Sono a mio agio con il pallone tra i piedi, ma mi piace molto difendere l’uno contro uno. All’Az giocavamo sempre molto alti, aprendoci all’uno contro uno. Mi piace anche parlare con i compagni, dare la giusta organizzazione alla difesa”.
Sulla gara con l’Atalanta
“Conosco molto bene l’Atalanta perché Koopmeiners è uno dei miei più cari amici, è una squadra che gioca un calcio molto diretto, veloce, una squadra forte. Abbiamo provato a preparare al meglio la partita”.
Sui tifosi
“Penso che il pubblico qui sia molto caldo, so che ci supporteranno per tutta la stagione e ne avremo bisogno. Sono certo che anche grazie a loro riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi”.
Sulla trattativa con il Cagliari
“C’erano anche altre squadre interessate, ma per me giocare in Serie A era un sogno e quando ho capito il forte interessamento del Cagliari ho scelto. La trattativa è iniziata intorno a inizio agosto, abbiamo dovuto aspettare che i club ovviamente trovassero la quadra, è stato un po’strano perché nel mentre ho dovuto giocare fino al 31 di agosto. Dovevo stare attento anche a non farmi male, alla fine però è andata tutto bene”.
Sull’opportunità di giocare in Italia come una crescita
“Penso che sia un passo in avanti per me. Si tratta di un calcio diverso rispetto a quello olandese, dove si segue più l’idea del tiki-taka, più possesso, qui invece c’è più fisicità. Ho già giocato diverse partite sia in Europa contro squadre italiane che in nazionale, quindi sono abituato a diversi tipi di calcio e mi adatterò anche questo”.
Sulle prime sensazioni e sulla difesa a tre
“Qui il calcio è diverso, diretto, veloce, le sensazioni sono molto positive. Ho giocato con la difesa a tre sia in nazionale che con il club, è adatta a me, posso giocare sia sulla destra che sulla sinistra che al centro.
Sulla scelta
“Conoscevo Cagliari da prima, Lykogiannis che è un mio amico mi ha parlato molto bene di qui, dalle strutture ai tifosi. Per me è una grande opportunità giocare in Serie A, mi piace il calcio italiano a livello tattico. Il mister poi naturalmente ha una storia che parla da sé”.