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Cagliari, Guffanti: “Fiero di aver portato Dossena e altri, Ferguson il rimpianto”

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Il presente e il futuro del ruolo dell’osservatore all’interno del mondo del calcio, italiano e internazionale. Dalle colonne dell’edizione milanese del Corriere Della Sera, l’ex capo scouting del Cagliari, Riccardo Guffanti, ha parlato del suo avvenire ma anche della sua esperienza nei quadri dirigenziali rossoblù. Di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni.

Sul futuro

“Ma ho ancora voglia di girare, indagare, valutare. Mi muove la passione”.

Sugli investimenti dei club sullo scouting

“Dico questo: se il calciatore è l’attore principale, chi lo scopre dovrebbe esserlo altrettanto. Ma non è più così. Le strutture scouting, nei club di serie A, sono composte in media da tre persone stipendiate: poche. Le grandi società si avvalgono anche di una rete di collaboratori locali e all’estero, ma spesso si tratta di appassionati che hanno già un primo lavoro o di pensionati. I procuratori, furbi, ne hanno approfittato…Come? Diventando anche agenzie. Mettono, penso io, qualche giovanotto a guardare migliaia di partite in video e poi segnalano i presunti campioni. Ed ecco un altro paradosso: i club sembrano dare più credito a loro anziché a noi dipendenti con molte più informazioni”.

Sui talenti lanciati al Cagliari

“A che serve la memoria? A ricordarsi di quei ragazzi già valutati positivamente ma che, per vari motivi, sono spariti dai radar o non giocano con continuità. A Cagliari abbiamo rilanciato Bellanova e Vicario, che oggi fanno parte della Nazionale. Vado fiero anche di Dossena, preso dall’Avellino in C”.

Sul rimpianto recente sul mercato al Cagliari

“Lewis Ferguson, che tenevo d’occhio da tempo. Nel 2022, quando giocava nell’Aberdeen, sono andato in Scozia e l’ho incontrato a fine partita. Con noi c’era il suo procuratore, Bill McMurdo, che ha rappresentato anche George Best. Ferguson mi aveva dato la disponibilità a trasferirsi a Cagliari, ed era felice che il suo club potesse mettere soldi in cassa. Purtroppo il Bologna è stato più concreto e ce l’ha sfilato”.

La Redazione

 

 

 

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