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Cagliari, Guffanti: “Ecco come lavora la nostra struttura di scouting”

Riccardo Guffanti, ex responsabile scouting Cagliari Calcio
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Il responsabile scouting del Cagliari, Riccardo Guffanti, ha presentato a Monza il suo nuovo libro “La giusta osservazione – alla ricerca del calciatore futuro”. Il dirigente dell’area sportiva rossoblù, ai microfoni di Tuttomercatoweb, ha spiegato i segreti del mestiere dello scout e anche il metodo di lavoro applicato dal suo arrivo in Sardegna. Queste le sue dichiarazioni.

Sul mestiere di osservatore

“Ci vuole cuore e intuito. Io ho iniziato da direttore sportivo e mi sono ritrovato nell’area scouting dell’Udinese. E ora sinceramente non tornerei indietro. Il calcio negli ultimi anni è cambiato tantissimo, così come sono cambiate le strategie degli allenatori. La scuola italiana resta la più importante a livello mondiale a livello tattico e di modulo. Chiaramente questi cambiamenti hanno modificato il nostro modo di osservare i giocatori. Ci sono definizioni come il quinto di centrocampo, ad esempio, una delle tante sfumature tattiche e di ruoli di oggi. Fra le cose particolari che osserviamo ci sono anche dati magari che all’apparenza possono apparire banali: come il numero di spettatori, il contesto in cui si gioca, se il campo è in erba o sintetico, l’importanza e il valore della partita. Sono tutti aspetti che portano alla valutazione complessiva del giocatore”.

Sullo scouting al Cagliari

“La struttura in cui lavoriamo dà informazioni al club, non legate solamente alle caratteristiche tecniche del giocatore ma anche su come vive, il carattere, la famiglia e che rapporto ha avuto con i suoi allenatori. L’osservatore è probabilmente un termine limitato, perché appunto non ci si limita solamente nel dare info tecniche. Ma un quadro totale e complessivo del calciatore. Personalmente la scuola Udinese mi è servita tantissimo, loro sono stati la NASA del calcio con una stanza piena di monitor in cui venivano visionati tantissimi atleti. La tecnologia aiuta sicuramente perché possiamo vedere qualsiasi competizioni in ogni angolo del Mondo. Al giorno vedo 2 partite, ma perché adesso ho i capelli bianchi (ride)”.

La Redazione

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