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Cagliari, Goldaniga: “João Pedro ci ha chiesto di resettare. Potevo venire prima”

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Edoardo Goldaniga | Foto Valerio Spano - Cagliari Calcio
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Ospite a “Il Cagliari in diretta” su Radiolina, il nuovo acquisto di gennaio Edoardo Goldaniga racconta il suo rapido inserimento al Cagliari e il cambio di rotta della squadra rossoblù, passata dalle difficoltà del girone d’andata a uscire dalla zona retrocessione domenica scorsa espugnando Bergamo.

«Sapevo che venivo qua a Cagliari in una situazione comunque non facilissima, però dovevo farmi trovare pronto fin dal primo giorno», afferma Goldaniga. «Ho cercato di lavorare in questo, speriamo che mi dia ragione alla fine. Sicuramente all’inizio la situazione non era delle più brillanti, al primo giorno che sono arrivato a Cagliari sono risultato positivo, però da quando mi sono allenato ho visto che c’era un gruppo sano con dei valori importanti. Non capivo neanche io come potessero trovarsi nella situazione prima di gennaio, però con il lavoro e con il mister i primi risultati si iniziano a vedere. Domenica c’erano mia mamma, mia zia e i miei parenti: la prima cosa che ho detto a loro era che sono stato il più vecchio in campo, non mi era mai successo. Mi responsabilizza ancora di più essere il più “vecchietto”, anche se ventotto anni non sono certo tanti».

Richiesto in anticipo

Goldaniga rivela: «Il direttore da metà novembre ha cominciato a chiamarmi e dirmi che c’era questa possibilità di gennaio. Sapevo che dovevo andare via perché ero in scadenza, c’era una situazione un po’ particolare. Il mio ruolo era il quarto difensore centrale, ho fatto i primi sei mesi ma aspettando una chiamata importante per gennaio. La situazione non era delle più semplici, però sono sincero: da quando ho saputo dell’interessamento del Cagliari ho cominciato a guardare tutte le partite. Se vedi la rosa è importante, ma continuare a dire che i giocatori sono forti e i punti non vengono non dev’essere una cosa alla quale attaccarti. Però si vedeva che ci voleva un cambio di passo: ho trovato un gruppo sano, il primo giorno che sono arrivato João Pedro ha detto nello spogliatoio che dovevamo resettare tutto per salvarci e che è sicuro che ci salveremo. C’è questo obiettivo da parte di tutti: la società, il mister e la squadra. Questa è una cosa molto importante, speriamo di riuscirci a fine anno. Sappiamo che il nostro percorso è lungo, non è solo questo mese di gennaio fatto molto bene: sarà comunque difficile».

Goldaniga rossoblù da prima

«Due anni fa, quando sono andato poi al Genoa, c’era l’interessamento del Cagliari. Romagna è andato al Sassuolo, io dovevo venire a Cagliari ma poi non se n’è fatto niente e sono andato a Genova. Poi a gennaio c’erano anche altre squadre, però io ho dato la parola al presidente e al direttore Capozucca che sarei venuto a Cagliari con grande entusiasmo: ho rispettato la parola data». Su Walter Mazzarri: «Ho trovato il mister molto carico, con idee molto chiare. Il primo giorno abbiamo parlato cinquanta minuti, mi ha spiegato cosa vuole dai difensori e i concetti di gioco che chiede in campo. Mi sono ritrovato molto con le sue idee: il modo di giocare di Mazzarri, molto in avanti e con la pressione, rispecchia quello che penso io. Ero entusiasta di questa cosa mentre me ne parlava, sta lavorando tanto sul gruppo e sui concetti di gioco. Iniziano a vedersi i primi risultati del lavoro».

Il rilancio

Sull’impresa di Bergamo Goldaniga dice la sua: «Queste settimane, purtroppo, abbiamo avuto parecchi problemi fra COVID-19, infortunati e squalificati. Diciamo che siamo sempre stati, in questo mese da quando sono arrivato, molto in difficoltà a livello numerico. Molte volte eravamo in dieci più tanti della Primavera, ma ci siamo compattati. Domenica non avevamo una punta di ruolo, poi l’ha fatta Pereiro che per caratteristiche però non è la punta centrale. Ci siamo compattati come gruppo, andando in campo con entusiasmo e voglia di aiutarci: questa cosa qua sta dando beneficio a tutti. Però sapevamo che non era una partita facile quella di Bergamo, anche se nella nostra testa dobbiamo fare punti e non guardare tanto l’avversario. Sappiamo di avere un percorso da fare per raggiungere il nostro obiettivo, ogni partita può essere quella buona per portare a casa punti per il nostro percorso. Vincendo, poi fuori casa contro una grande squadra come l’Atalanta, i sorrisi erano parecchi. Però non abbiamo fatto niente, abbiamo il nostro percorso da fare: non andiamo alle stelle dopo una vittoria e non ci scoraggiamo dopo una sconfitta».

Strada da proseguire

Goldaniga ribadisce come il Cagliari non abbia ancora fatto nulla: «È giusto che lo ripeta anche tutto il giorno, perché purtroppo è la verità. Siamo indietro rispetto alla tabella di marcia, stiamo facendo qualcosa però fondamentalmente non abbiamo fatto niente. Siamo ancora lì e dobbiamo fare i nostri punti per raggiungere l’obiettivo. Quando l’avremo raggiunto diremo di aver fatto tanto, però restiamo concentrati e pensiamo alla partita di domenica. Ho letto che c’erano state discussioni a Bergamo fra il mister e il secondo, però non era niente di grave. Visto che loro avevano un uomo in meno sul foglietto c’era scritto che dovevamo restare sempre con l’uomo in più dietro, però cose da campo. Io sono di Codogno, la “città del COVID-19” da dove tutto è partito: prima ci mettevo due-tre minuti, adesso tutti sanno dov’è. Quando sono uscito dallo stadio mi hanno chiesto perché fossi così abbronzato, ma la realtà è che a Cagliari c’è sempre il sole (ride, ndr). Ho giocato a Palermo, poi a Genova due anni e ho girato le città di mare: vederlo è una cosa che mi fa stare tranquillo. Ogni tanto, nei momenti di svago, è una cosa che mi rilassa. Prima andavo a pescare, ma ora non c’è tempo».

La persona

Goldaniga si racconta: «Da quando sono arrivato a Cagliari, a parte i primi dieci giorni che ero rinchiuso, non ho girato tantissimo perché sto facendo casa-centro sportivo. Abbiamo un centro sportivo all’avanguardia, è veramente bellissimo e ha tutto: stare lì è un piacere, passo tantissime ore al campo. Come hobby la pesca è una cosa che nel giorno libero mi piacerebbe fare, visto il mare che c’è qua. Altri hobby particolari non li ho, però adesso arriverà la mia ragazza con il cane quindi andremo a farci qualche passeggiata nei giorni liberi. Siamo appassionati di serie TV su Netflix, musica mi piace Ultimo e nel viaggio da casa al campo mi rilassa abbastanza. Un compagno che mi ha sorpreso? João Pedro ci ho giocato tante volte contro, sapevo il suo potenziale ma vederlo dal vivo è un qualcosa di eccezionale: ha colpi da campione. Poi lo stesso Pavoletti è un attaccante che vorrei sempre avere in squadra. Un giocatore che non conoscevo più di tanto è Grassi, ordinato che fa sempre la scelta giusta. Carboni lo conoscevo per gli ultimi due anni, Obert ho chiesto chi fosse perché non sapevo il nome e dal primo giorno ho visto una pulizia incredibile, una personalità che mi ha colpito. Dalla prima partita con la Fiorentina l’ha dimostrato».

Prossimo impegno

Goldaniga chiude su Empoli-Cagliari: «La partita di domenica si presenta da sola. Dovremo avere lo stesso atteggiamento delle partite fatte nell’ultimo mese: sappiamo di andare ad affrontare una squadra con tanti punti che ha fatto un girone d’andata importante, però dobbiamo affrontare tutte le squadre allo stesso modo. Come detto prima abbiamo bisogno di mettere punti sulla nostra tabella di marcia, ogni partita per noi è importante per aggiungere punti in classifica. Una figura da cui trarre ispirazione? I grandi campioni vanno sempre osservati, da Sergio Ramos a Thiago Silva, però guardo sempre la cattiveria di Chiellini e il piede di Bonucci. Sono un grande osservatore sui difensori».

La Redazione

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