La vittoria di Monza e il pareggio contro il Milan, due risultati utili consecutivi entrambi in trasferta. Una classifica corta con otto squadre in cinque punti tra l’undicesimo e il diciottesimo posto. Prestazioni spesso e volentieri positive che lasciano ben sperare per il futuro. Sono questi gli aspetti che fanno sorridere il Cagliari di Davide Nicola, nonostante la terzultima posizione solitaria dopo venti giornate di Serie A che, a oggi, significherebbe retrocessione. Campionato che però ha appena scollinato la metà del percorso, con diciotto partite da giocare e, soprattutto, il mercato di gennaio in corso. E proprio con le trattative in entrata e in uscita, a maggior ragione con distanze così ristrette tra le concorrenti, si può fare la differenza nella lunga maratona salvezza e uscire dal traffico delle tante concorrenti.
In linea
Sistemata la casella portiere con la prestazione di Caprile a San Siro che ha dato segnali importanti in chiave difensiva, è l’attacco il reparto che da più parti viene dato come quello che necessita correttivi per alzare il livello del Cagliari. Perché, lo dicono i dati, la produzione offensiva dei rossoblù non si è convertita in un numero di gol corrispondente, con la conseguenza di una classifica deficitaria non tanto in assoluto – al netto del terzultimo posto – quanto nella comparazione con ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. Il dito è puntato sull’assenza in rosa del classico attaccante da doppia cifra che possa fare da spalla a Piccoli o esserne alternativa sia in corsa che dal primo minuto. Eppure, andando a scandagliare i numeri, il centravanti bergamasco è in linea con i colleghi delle altre squadre della lotta salvezza. Cinque i gol realizzati, due in meno di quelli attesi secondo l’algoritmo degli xG, ma comunque un bottino che non si discosta da quello dei colleghi che vestono altre maglie. Due in meno dei 7 di Esposito dell’Empoli, uno in meno dei vari Cutrone del Como, Krstovic del Lecce, Pinamonti del Genoa e Tengstedt del Verona, gli stessi di Pohjanpalo del Venezia e Adams del Torino, uno in più dei 4 di Bonny del Parma e Djuric del Monza restando ai migliori attaccanti per numeri delle concorrenti nella corsa salvezza. Piccoli non appare dunque come il problema del Cagliari, ma bensì come la soluzione. L’unica. Ed è qui che arrivano le note dolenti per Nicola, perché il vero nodo dei numeri realizzativi in casa rossoblù non è quello del centravanti, ma al contrario di chi gli ruota attorno e di chi, in certi frangenti, potrebbe o supportarlo o sostituirlo. Tanto il lavoro per la squadra, tanto il sacrificio, tanta la fatica che lascia l’idea di quanto sarebbe utile avere un’alternativa affidabile che possa subentrare quando l’ex Atalanta entra in riserva.
Mancanza
L’obiettivo, dunque, si sposta più che sulla necessità di un attaccante possibile titolare da affiancare a chi ha retto la baracca finora su un elemento che non sia per forza da undici iniziale, ma piuttosto che possa contribuire anche dalla panchina ai numeri di Piccoli. Guardando nuovamente alle concorrenti del Cagliari arriva la conferma. Tra i rossoblù solo un gol è arrivato dal duo Lapadula-Pavoletti, quello del livornese – peraltro inutile ai fini del risultato – nella sconfitta per 2-1 a Venezia. Al contrario, tra le avversarie salvezza degli uomini di Nicola la situazione è differente. Lasciando da parte quelle squadre che hanno realizzato un numero di reti inferiore, uguale o appena superiore alle 19 totali degli uomini di Nicola (Lecce 14, Genoa 17, Venezia 18, Monza ed Empoli 19, Torino 20), ecco che si può trovare la chiave dalle parti di Verona (24), Como (22) e Parma (25). Per l’Hellas, ad esempio, sono andati in gol oltre al cannoniere Tengstedt, anche Mosquera (4) e Sarr (3), non sempre titolari, anzi. Per la squadra di Fabregas si segnalano dopo Cutrone le 3 reti di Nico Paz e le 2 di Belotti e Strefezza. Per il Parma, infine, Man ha realizzato 4 gol come Bonny, Sohm e Delprato 3, Cancellieri ed Hernani 2. Certo, per il Cagliari restano importanti i numeri di Zortea che con i suoi 4 gol ha supportato e non poco le difficoltà del reparto offensivo, così come i 3 di Marin – ma 2 su calcio di rigore – e i 2 di Zappa (entrambi in una singola partita, l’andata contro il Milan), ma a mancare è senza dubbio l’aiuto dei due attaccanti di scorta, oltre – se non soprattutto – quello di esterni d’attacco e centrocampisti. Una rete arrivata da Viola su punizione, una da Luvumbo con l’aiuto di una deviazione, una da Palomino su azione d’angolo, zero da Gaetano, Felici e i vari Makoumbou, Adopo e Deiola su tutti. Probabilmente per questa ragione più che su un centravanti che possa lottare per il posto con Piccoli, il direttore sportivo Nereo Bonato è alla ricerca dell’occasione giusta per regalare a Nicola un giocatore che possa dare un contributo superiore come alternativa al posto di Lapadula e un esterno che possa fare altrettanto compensando il deficit realizzativo di Luvumbo più che di Felici, il cui utilizzo continuativo è troppo recente. A ulteriore supporto dell’assunto che Piccoli non sia il problema del Cagliari – e così l’assenza del classico attaccante da doppia cifra – anche un altro dato, quello del numero di giocatori andati a rete in questo campionato. I rossoblù, con 8 marcatori diversi, hanno fatto meglio soltanto di Empoli e Lecce che hanno appena cinque elementi nella classifica marcatori. Monza e Genoa con 9, Como, Venezia e Torino con 10, addirittura 12 per il Parma e il Verona sono la risposta al vero problema della squadra di Nicola. Ossia l’assenza di profondità in fase realizzativa, con il suo Piccoli – e Zortea come sorpresa – a garantire un apporto sufficiente. In attesa di esterni e centrocampisti e, soprattutto, in attesa del mercato e della tanto agognata alternativa al posto di Lapadula.
Matteo Zizola