Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini è intervenuto dal palco dell’evento Giornata dello Sport – La Passione che unisce promosso dalla Regione Sardegna: di seguito le dichiarazioni del numero uno rossoblù da Paulilatino.
I saluti
“Mi ha fatto molto piacere essere invitato qui con voi oggi. Cerchiamo sempre di essere il più vicini possibili con tutti il nostro staff, anche spesso con i calciatori, cercare di venire nel territorio, nel Cagliari club, fare qualche amichevole anche se purtroppo i campi graditi dagli allenatori di Serie A sono pochi in giro per la Sardegna, altrimenti andremo ancora di più a giocare nei paesi. Infatti, mi accolgo l’invito del perfetto sul fatto che si dovrebbe investire sempre di più nelle infrastrutture per avere la possibilità a tutti voi, anche a noi, di venire a giocare da voi. Detto ciò, mi fa molto piacere essere qui perché, come sapete, ho il privilegio di rappresentare la società sportiva più importante dell’isola che pratica lo sport più seguito in Italia. Questa è una responsabilità che noi sentiamo tutti i giorni e che ci porta anche, ovviamente, a pensare a quello che è il nostro ruolo sociale e a tutti i mezzi per poter diffondere i valori dello sport all’interno dell’Isola e anche fuori”.
Iniziative
“Il Cagliari, attraverso le sue tante iniziative, viene spesso preso da esempio anche oltre i confini, oltre le coste dell’Isola, oltre il Tirreno. Mi piace ricordare quella che è stata l’iniziativa su una tipologia di disabilità, quella dei ragazzi non vedenti, che è stata riportata su tutti i giornali. Sono progetti sociali che aiutano il Cagliari Calcio ad andare avanti. Quest’ultimo video per esempio ha raccolto 10 milioni di visualizzazioni, numeri che altri club più importanti si sognano”
Ambizioni
“Domani contro la Fiorentina ci aspetta una partita molto importante, così come sono tutte le altre del resto. Le nostre stagioni sono caratterizzate dalle ambizioni di salvezza, questo dice la realtà e queste ambizioni devono essere sempre quelle di salvarsi per il Cagliari, anche se si è settimi o ottavi in classifica come lo eravamo nell’anno del Covid. A parlare solo di salvezza come obiettivo sono bravissimi all’Atalanta, è il messaggio che fanno passare ogni anno, ma poi si giocheranno lo Scudetto fino all’ultima giornata. Una realtà come Cagliari, un territorio come la Sardegna ma anche per una città piccola come Bergamo, è chiaro che le ambizioni devono essere sempre quelle di salvezza. Bisogna trasmettere l’umiltà di lottare ai giocatori, ricordarlo loro ogni giorno. Noi continueremo come ha fatto l’Atalanta a parlare di salvezza e rappresentare nel nostro caso l’Isola nel massimo campionato nazionale”.
Lo Stadio
“Il nostro obiettivo è quello di creare uno stadio completamente coperto per i nostri tifosi, sostenibile e accessibile. Attualmente siamo ancora in una struttura temporanea, dove i tifosi sono vicino al campo: questo ti permette di sentire la partita, ma è altrettanto vero che i posti sono pochi e scoperti. Ci sono scomodità nello stare in uno stadio temporaneo, stiamo lavorando da qualche anno a questo progetto di costruire nello spazio del vecchio Sant’Elia e speriamo di ricevere il sostegno da parte delle Istituzioni, dal Governo in primis. Stadi in Italia se ne fanno pochissimi, i pochi su cui si lavora come quello di Bergamo si tratta di una ristrutturazione settore per settore e grazie alla forza della società calcistica, altrimenti grandi infrastrutture in Italia non se ne costruiscono. Speriamo che con l’aiuto di Governo e Regione Sardegna si possa fare, con il Comune di Cagliari che è sempre stato al fianco. Ci vuole un grande supporto per accelerare l’iter e dare uno stadio ai nostri tifosi con i connotati di identità, sostenibilità e innovazione. Questo progetto fatto cinque anni fa sembra già vecchio, spero ce lo facciano fare rapidamente altrimenti rischiamo di buttare tutto nel cestino quello che abbiamo fatto in questi anni perché rischiamo di fare uno stadio già vecchio”
La Redazione