In occasione dell’inaugurazione della tribuna dedicata a “Carlo Enrico Giulini” in uno dei campi di Asseminello, teatro dell’amichevole tra la Primavera e l’Olbia, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha rilasciato le sue prime dichiarazioni stagionali, archiviando un silenzio che durava dall’amara retrocessione subita a Venezia.
“Ringrazio i presenti a questa inaugurazione, per me è un grande segnale di amicizia. Non è scontato visto il momento che abbiamo passato nelle ultime settimane, vi ringrazio davvero di essere qui. So cosa significa in prima persona subire attacchi meno giusti di quel che ci si aspetta, ma abbiamo risposto come famiglia, non solo sul fronte Cagliari ma anche per quanto riguarda Fluorsid. Perseveranza, integrità e ambizione: sono valori di cui mio padre, cui è stata intitolata questa tribuna, sarebbe stato molto orgoglioso di tutto questo. Questa tribuna nasce da una chiacchierata con Mario Passetti durante il lockdown, per regalare una tribuna alla nostra Primavera e ai tifosi: è stato significativo l’intervento dell’allora Prefetto Bruno Corda, che ci diede l’ok per far partire i lavori durante il lockdown. Quando siamo rientrati dopo l’estate vedere la tribuna pronta è stato come un segnale di ripartenza: oggi è il primo giorno in cui mi espongo pubblicamente dopo quella maledetta domenica di Venezia. Non abbiamo potuto presentarla prima perché abbiamo atteso tanto per l’agibilità, quasi un anno e mezzo: questo vi fa capire le lungaggini per la costruzione di un nuovo stadio. Il 1° luglio è arrivata l’agibilità, quindi siamo fieri di potervi ospitare oggi. Due parole su mio padre: nato nel 1918, sviluppò negli anni Sessanta nel Gerrei le prime miniere di fluorite che permise di far partire la chimica del fluoro in Germania e negli Stati Uniti. L’intuizione negli anni Settanta di far partire a Macchiareddu uno stabilimento di lavorazione permise appunto di lavorarla localmente e non più di esportarla: da azienda mineraria, l’azienda si trasformò in azienda chimica. Da oggi mio padre diventa cittadino onorario di Asseminello, oggi qui c’è anche la terza generazione costituita dai nipoti Giacomo e Carlo”.
La Redazione