Nuovo capitolo nel dibattito sullo stadio Is Arenas tra il Comune di Quartu e il Cagliari. Dopo la mancata intesa in sede di conciliazione tra le parti (qui la notizia), a decidere per chi dovrà assumersi le responsabilità dei lavori nell’impianto utilizzato dal Cagliari nella stagione 2012-2013 sarà il Tribunale di Cagliari. In attesa della decisione del giudice però, il confronto tra le parti è andato avanti, con le parole del sindaco di Quartu Graziano Milia a cui sono seguite quelle del presidente della società cagliaritana Tommaso Giulini.
Botta e risposta
Nella mattinata di sabato 18 febbraio, Milia aveva parlato del mancato accordo nella propria pagina Facebook, rivolgendosi sia alla cittadinanza quartese che al Cagliari. “Sorprende – aveva scritto il primo cittadino quartese – che a fronte dell’atteggiamento sempre aperto e dialogante mantenuto in questi anni da parte del Comune di Quartu la società sportiva si sia arroccata in una chiusura totale, tanto più ora che si appresta a ricevere un’enorme quantità di finanziamenti pubblici per la realizzazione di un nuovo stadio a Cagliari“.
Parole che non sono piaciute al numero uno del club cagliaritano, che ha risposto attraverso alcune dichiarazioni rilasciate all’Ansa. Con Giulini che ha precisato l’entità e le modalità di quello che Milia ha definito come un finanziamento pubblico: “Ritengo sia opportuno fare estrema chiarezza su un punto toccato da ultimo dal sindaco di Quartu Graziano Milia, cioè quello di un presunto finanziamento pubblico che arriverebbe nelle casse del Cagliari Calcio per la costruzione del nuovo Sant’Elia. È indispensabile tenere presente che il contributo pubblico d’equilibrio previsto dal piano economico finanziario viene destinato a un project financing nel quale l’aggiudicatario di un bando d’appalto internazionale (anch’esso pubblico e accessibile a chiunque) otterrà una concessione cinquantennale, al termine della quale l’impianto tornerà nella piena disponibilità del Comune di Cagliari. Una apposita società – ha proseguito Giulini – composta attualmente da Costim e dal Cagliari, parteciperà a questa gara e a prescindere dall’esito, tutt’altro che scontato, il club avrà in ogni caso l’obbligo di pagare un cospicuo canone annuale per l’utilizzo del nuovo stadio, come imposto da qualsiasi convenzione di concessione di un’opera pubblica“. Una puntualizzazione chiusa con un’ulteriore stoccata verso il Comune di Quartu: “Voglio infine rimarcare come a Quartu si siano alternate in tutti questi anni diverse Giunte e nessuna di esse si è rivelata all’altezza nel gestire la vicenda Is Arenas. L’esatto contrario di quanto avvenuto a Cagliari dove – dal 2015 ad oggi – sul progetto intrapreso per il nuovo Sant’Elia, le varie maggioranze – seppur tra loro di differenti colori politici – non hanno mai fatto mancare collaborazione e proattività per muovere i passi previsti dalla cosiddetta ‘Legge Stadi’ del 2013, facendo della Sardegna e del suo capoluogo un caso attualmente unico nel panorama italiano in materia di progettazione di infrastrutture sportive per il calcio e per la città“.
La Redazione