In occasione del suo cinquantunesimo compleanno ha parlato di queste prime settimane da allenatore del Cagliari il tecnico pescarese Eusebio Di Francesco. Un viaggio tra emozioni e sogni in vista della nuova avventura in Serie A con i rossoblù
“La mia avventura con il Cagliari è iniziata con una serie di incontri con il presidente Giulini che sono stati fondamentali per farmi scegliere questa sfida. Mi è piaciuta la mentalità, la voglia di migliorarsi, e questo mi ha spinto ad accettare. È stato difficile ripartire in questa situazione perché tra tamponi vari abbiamo dovuto spesso rimandare gli allenamenti di gruppo, fare lavori solo di reparto. Ma nello stesso tempo ci ha insegnato a lavorare in una nuova maniera e lo considero un momento di crescita per la mia carriera. A me piace lavorare dando una forte identità alla squadra, ovviamente dipende molto dai giocatori a disposizione e io devo essere bravo a farli rendere al meglio. Il mio approccio iniziale è stato quello di fare capire ai ragazzi che per migliorare servono tante certezze, sto cercando di trasmettere loro l’aggressività, la voglia di giocare uno contro uno, di palleggiare, di creare. Questa è la mentalità che voglio. Li sto spronando con esercizi che alla fine esasperano i concetti ma che alla lunga possono portare dei risultati importanti. Servirà del tempo ma apprezzo la loro dedizione al lavoro. Cosa mi piace di più di questo Cagliari? Il contesto. Staff, magazzinieri e addetti stampa, ho trovato grande propensione al lavoro e disponibilità. Mi piace lavorare in questo Cagliari. Cosa ho visto della città? Soprattutto il bastione Saint Remy e mi ha incantato la veduta. Poi ovviamente il mare e il carattere dei sardi, che inizialmente sono un po’ freddi ma prima di lasciarsi andare mostrano quel rispetto, quella voglia di conoscersi che mi piace tanto. Cosa dico ai tifosi? Non vedo l’ora che riaprano gli stadi per avere loro come dodicesimo uomo in campo. Da avversario ho notato il calore di questa tifoseria. Vorrei riabbracciarli presto”.