In tempi di crisi energetica il mondo Cagliari ha scelto la strada del fuoco basso sul mercato. Nessuna scintilla, attenzione alle occasioni ma la fretta messa da parte per lasciare spazio alla calma. Il cambio di allenatore, domani 14 gennaio l’esordio di Claudio Ranieri contro il Como, e l’arrivo di Paulo Azzi le uniche novità sia in entrata che in uscita.
Stallo
Diversi i nomi in ballo negli ultimi giorni, ma nessun affondo effettivo da parte del direttore sportivo Bonato e del presidente Giulini. Escluso, ovviamente, quello lampo e decisivo portato per Azzi, esterno sinistro prelevato dal Modena con uno sprint improvviso che ha lasciato indietro il Palermo. “Non vogliamo sbagliare gli acquisti, per me è l’aspetto più importante” disse Ranieri in occasione della conferenza stampa di presentazione. Ed è questa filosofia che dà le indicazioni su tempistiche e scelte della società in chiave mercato che, peraltro, passa inevitabilmente anche dalle uscite, sia per ragioni meramente economiche – liquidità e monte ingaggi – che per altre numeriche. Partendo dalla lista della spesa per ruoli, perché al netto dei nomi la direzione sulle posizioni da sistemare è chiara e definita. In primis un difensore centrale di esperienza per la categoria, capace di guidare il reparto e di far crescere intorno a sé i compagni più giovani. Difficile però vedere un nuovo profilo dalle parti di Asseminello senza che un altro faccia le valigie per lasciare l’isola. Da Goldaniga ad Altare, da Capradossi a Dossena e senza dimenticare Obert, il Cagliari ha ben cinque giocatori che lottano per due posti e un sesto appare complicato da considerare. Ecco perché sia per una questione di abbondanza che di ingaggio l’obiettivo è stato quello di trovare una soluzione per Goldaniga, magari in uno scambio. Ed ecco perché al momento la fretta è stata messa da parte, con Ranieri che continua a valutare il materiale a disposizione prima di poter prendere decisioni definitive.
Analisi calma
Discorso simile a quello della retroguardia per il centrocampo, anche se in questo caso gli infortuni non hanno aiutato la completezza del reparto. Deiola out ancora per (almeno) due mesi, Rog in ripresa ma da valutare nel lungo termine, Viola che non sembra rientrare nei piani della società dopo la deludente prima parte di stagione. In sostanza, oltre a Nández, Makoumbou, Kourfalidis e Lella, la mediana non dà garanzie fisiche e Ranieri aspetta un rinforzo. Anche in questo caso, però, a livello numerico sarà necessario trovare una quadra prima di procedere a un innesto comunque necessario. E se in difesa i nomi di Colley, Chiriches e da ultimo Gyomber sono via via tramontati, con i primi due mai davvero in orbita rossoblù e l’ultimo che sembra aver trovato la strada per restare a Salerno, a centrocampo si attendono sviluppi soprattutto su Radja Nainggolan. Il Ninja si allena individualmente in Belgio e aspetta febbraio per poter firmare un nuovo contratto. Con nel cassetto l’accordo per 18 mesi con il presidente Giulini, sul quale manca ancora il via libera definitivo sia di Bonato che soprattutto di Ranieri. Sullo sfondo restano altre opzioni, con Mattia Valoti che è affare complicato per concorrenza e per volontà del Monza di monetizzare, mentre i vari Machin e Benassi non sono mai stati davvero – a oggi – obiettivi del club.
Occasioni
Va da sé che la priorità delle cessioni potrebbe poi portare altri movimenti in reparti differenti da quelli prioritari. In primis, senza dover lasciar partire alcun elemento, il secondo portiere. Aspetto al momento secondario, ma che in caso di occasioni dell’ultimo minuto potrebbe vedere un vice Radunovic sbarcare in Sardegna. Come ripetuto negli ultimi giorni non Salvatore Sirigu – la sua voglia di ritrovare la sua Isola si scontra con l’assenza di volontà sia della società che di Claudio Ranieri – e nemmeno Antonio Mirante, idea lasciata cadere dal direttore sportivo Bonato. Resta poi in cima alla lista il tentativo di cessione di Antonio Barreca il cui ingaggio – per gran parte pagato dal Monaco in questa stagione – resta un aspetto importante nella decisione, così come le difficoltà fisiche con le quali si è scontrato in questi mesi. Discorso simile a quello di Viola, dallo stipendio inferiore ma comunque da non sottovalutare in un ottica di limatura del monte ingaggi. Infine potrebbe tornare in pista anche la necessità di un attaccante qualora andassero in porto le due cessioni desiderate. Perché con Pereiro e Millico per i quali si prova a trovare una sistemazione, ecco che il reparto sarebbe ridotto ai soli Lapadula, Pavoletti e Luvumbo, creando di fatto l’obbligo di portare in dote a Ranieri un quarto attaccante. Tutti discorsi che però verranno rimandati agli ultimi giorni di trattative, un classico di ogni mercato che in questa sessione dovrebbe riproporsi anche per necessità. Quella del nuovo allenatore di valutare la rosa a disposizione e quella della società di cedere prima di poter comprare.
Matteo Zizola