Il difensore centrale del Cagliari Elio Capradossi è stato ospite nella serata di oggi, domenica 22 gennaio, della trasmissione di Videolina, Videolina Sport. Queste le sue parole sul momento della squadra e su quanto già cambiato durante la gestione del nuovo tecnico Claudio Ranieri.
Sulla gara contro il Cittadella
“Meritavamo qualcosina in più, ma quello del Cittadella è un campo sempre difficile. Ci ho giocato tanti volte nella mia carriera e non è mai stato un campo facile in cui fare risultato. Ci portiamo dietro quanto di buono abbiamo fatto e proveremo ad andare oltre quei difetti e quelle difficoltà che si sono viste nella gara. Passo indietro rispetto a Como? Non credo. Si tratta di gare diverse, come ho detto il Cittadella è una squadra ostica. In Serie B tutte le squadre hanno il loro modo di giocare, una propria caratteristica. Si è visto anche ieri, ma non è un passo indietro.”
Sul miglior impatto della difesa
“Il mister ci ha chiesto subito di provare a subire meno reti. Per cercare di aspirare a risultati migliori dobbiamo subirne meno rispetto al girone d’andata. Difesa a tre o a quattro? Per me è uguale a tre o a quattro. Cambia sicuramente il modo di intendere la fase difensiva di squadra, in parte anche gli automatismi, le scalate. A tre hai un uomo in più e questo può darti una mano, ma non ho preferenze. Al momento cii stiamo comunque trovando bene così. Per quanto riguarda me posso giocare sia sul centro-destra che sul centro-sinistra, sono destro ma mi sono sempre adeguato“.
Su quanto detto nel post partita di Cittadella
“Tutti gli allenatori sono diversi, chiedono e si approcciano in modo differente alla squadra. Il mister era contento del fatto che non avessimo concesso nulla, sapevamo di dover sfruttare quelle due o tre occasioni che abbiamo creato. Stavolta non siamo riusciti a far gol, analizzeremo poi la sfida sicuramente in settimana“.
Sulla differenza di risultati tra casa e trasferta
“In casa c’è una spinta maggiore, in questo momento riusciamo ad esprimerci meglio sull’Isola senza alcun dubbio. Sicuramente però per fare meglio dovremo imparare anche a far bene lontano dalla Sardegna. Il rapporto con i compagni? Mi trovo molto bene. In primis ci stimiamo, quindi riusciamo a esprimerci bene, a confrontarci sia in campo che fuori e questo agevola tanto il lavoro sia il giorno della partita che durante la settimana”.
Sull’impatto di Ranieri
“Il mister ha avuto un grande impatto. La carriera parla per lui, con il suo carisma ci trasmette la sua voglia di fare.
Batte tanto sul concetto di lottare per l’Isola, è un’idea a cui tiene molto e sta cercando sempre di più di trasmettercela. Ha cercato subito di darci un senso di compattezza. L’obiettivo di non prendere gol, che non è una cosa legata sola alla difesa, lo sentiamo di più. Cercheremo di far sì che questa sia la base. Ci ha chiesto poi di essere più concreti, se devo trovare un aggettivo. Più concreti e più determinati nella ricerca del risultato“.
Sui cambiamenti
“La preparazione è cambiata. I giorni sono strutturati diversamente come lavoro atletico, ci stiamo ancora abituando e io personalmente mi sto trovando bene. Il mister cerca sempre di curare il dettaglio, di reparto e singolarmente. Compattezza e aggressività, ma anche l’aiuto al compagno: questo è quello che chiede maggiormente a noi difensori“.
Sul rapporto con gli errori
“Il mister ci dice sempre che si può sbagliare. Capita a tutti, a me, ai miei compagni o ai campioni. Ci tiene tanto a far sì che ognuno di noi provi a non rimarcare gli errori dei compagni, a rincuorarci. Per quanto riguarda me, sono un difensore e so che gli errori capitano: sbaglio, ho sbagliato e sbaglierò ancora. Penso però che bisogna sempre andare avanti, specialmente durante la partita anche perché in caso contrario diventa tutto molto complicato“.
Sulle influenze del tecnico e sull’entusiasmo dell’ambiente
“La sua esperienza ha influenze a livello caratteriale, a livello di approccio, sul sapersi comportarsi in campo e fuori. Poi a poco a poco anche a livello tecnico ci trasmetterà delle nozioni. Ora c’è molto entusiasmo, dato dal mister ma anche dall’ambiente, perché uno stadio pieno e che incita così per tutta la gara vale tanto“.
Sul rapporto con i De Rossi e sulla gara con la Spal
“Ho avuto modo di conoscere bene entrambi. Alberto De Rossi, il padre, mi ha allenato per tanto tempo in Primavera. Daniele De Rossi mi ha visto crescere finché non sono arrivato in prima squadra, lui è sempre stato un esempio per tutti noi giovani che ci affacciavamo in prima squadra. La sfida con la Spal? Ci stiamo già preparando. Sarà una partita molto complessa, ma sicuramente davanti al nostro pubblico proveremo a portarla a casa“.
Su Nainggolan
“Farebbe piacere ritrovarlo, quando esordii in prima squadra a Roma lui era lì ed era uno di quelli che cercava di dare un aiuto ai più giovani“.
La Redazione