Lunga intervista rilasciata a L’Unione Sarda dal direttore sportivo del Cagliari Stefano Capozucca: vi riproponiamo alcuni passaggi.
La nuova squadra
“Il Cagliari ha lavorato con intelligenza prendendo giocatori importanti. Strootman, Dalbert che ringrazio per aver rinunciato a dei soli per venire da noi e Keita. Sono giocatori con grande voglia di riscatto”
Nainggolan
Non voglio far polemiche, ho ringraziato Radja con un messaggio per la salvezza dello scorso anno. I tradimenti sono altri, non c’erano le condizioni economiche per farlo arrivare. Ci sono degli indici di liquidità da rispettare
Cragno e Nandez
Alessio ingiustamente non aveva delle richieste, ma sono contento sia rimasto. Nahitan ha avuto delle richieste, l’ultima offensiva del Napoli con un prestito da 1 milione e il Cagliari queste offerte non poteva accettarle. Chi lo vuole deve dargli il giusto valore. Nandez nervoso? Va compreso, ognuno ha l’ambizione di migliorare. Ha avuto abboccamenti Tottenham, Inter, Napoli e Roma, normale abbia pensato di andare via. Nahitan ha manifestato malumore, ma è un ragazzo spettacolare e darà sempre il massimo.
Godin e Walukiewicz
La sua partenza ci avrebbe permesso di alleggerire il monte ingaggi, Diego però ha preferito continuare il percorso della sua carriera a Cagliari. Discutiamo con il suo entourage. Walukiewicz? Era fatta per lo scambio con Izzo, ma Izzo ha fatto una richiesta economica eccessiva e abbiamo preso un giocatore di esperienza come Caceres
Joao Pedro e Keita
Keita ha rinunciato a parecchi soldi e a Cagliari vuole rilanciarsi. Niente stipendio faraonico per lui, ma se dovesse fare un grande campionato avrebbe un premio importante. Joao ha rinunciato a un grandissimo contratto per rimanere a Cagliari, ama questa maglia. Parliamo del rinnovo, c’è stato qualche problemino ma ho mediato e le parti si stanno riavvicinando.
Problema uruguaiani
Abbiamo chiesto in ogni modo di rinviare la partita a lunedì per permettere il loro rientro, ma non ce l’hanno concesso- Torneranno dal Sudamerica sabato sera, quasi impossibile farli giocare. Non sarà un alibi, ma uno stimolo per chi scende in campo.
La Redazione