Il direttore sportivo del Cagliari, Nereo Bonato, è intervenuto durante la trasmissione Sabato Sport su Radio 1 Rai. Tra i temi trattati la situazione del mercato rossoblù e anche il percorso di preparazione della squadra di Claudio Ranieri alla prossima Serie A. Queste le sue dichiarazioni.
Il clima post promozione
“La situazione attuale del Cagliari in questo momento dopo la promozione? Il clima che si respira è buono. Veniamo da un’annata che non è stata semplicissima ma che comunque si è conclusa in maniera entusiasmante. I playoff sono stati belli perché abbiamo giocato contro squadre forti. Le partite combattute e gli stadi pieni hanno permesso che si creasse il clima ideale a Cagliari. Adesso inizia una nuova storia complicata perché la Serie A è un campionato difficilissimo e accanto all’entusiasmo è arrivato anche il momento di concentrarsi bene e sfruttare nel miglior modo possibile questa nuova esperienza”.
Tra Ranieri e il mercato
“Cosa può dare l’esperienza di Ranieri in modo da non ripetere gli errori del passato in massima serie? Sicuramente la presenza del mister è un valore aggiunto perché con la sua esperienza, la sua competenza e la sua passione riesce ad essere ancora un trascinatore. Nonostante l’età, si vede che ha l’entusiasmo di un bambino e dà una forza clamorosa a tutti quelli che gli vivono vicino. E’ un esempio da cui prendere esempio. Sappiamo che gli ultimi anni sono stati un po’ controversi per quanto riguarda il Cagliari e quindi in sede di mercato dovremo fare le scelte giuste, prendere gli elementi funzionali alle richieste tecnico-tattiche del mister, cercando di fare un’adeguata programmazione: da un lato la competitività tecnica e dall’altro la sostenibilità economica. Credo che questo sia fondamentale per raggiungere il giusto equilibrio. Detto questo, credo che il nostro obiettivo sia quello di ponderare ogni acquisto perché sappiamo che può avere un impatto economico ogni 2-3 anni e cercare di sbagliare il meno possibile. Non sbagliare niente è impossibile ma noi cercheremo di abbassare il margine di errore”.
La scelta dei giocatori
“Scuffet e Augello? Oggi abbiamo dato anche l’ufficialità di Jankto. Come dicevo prima, si sta cercando di andare a prendere giocatori funzionali che il mister già conosce in modo da permettere un inserimento immediato nelle dinamiche di squadra e di gioco, quindi sicuramente il fatto che il mister conoscesse già questi giocatori ha agevolato e accelerato il tutto. Andare alla ricerca di giocatori che abbiano avuto un’esperienza positiva ma che abbiano le giuste motivazioni ci permette di mettere su una squadra che possa giocarsela su tutti i campi, cercando magari di valorizzare anche qualche ragazzo giovane. La Serie A per le squadre provinciali o per le neopromosse è molto difficile ma noi dobbiamo giocarcela con coraggio con tutti”.
Da Sassuolo a Cagliari: il Bonato pensiero
“La mia esperienza da dirigente del Sassuolo? Sono stato lì per dieci anni. Sicuramente è una realtà dove si può lavorare benissimo, dove c’è la tranquillità giusta per poter avere la pazienza che spesso non si riesce ad avere di permettere ai ragazzi di esprimersi. Tuttavia credo che anche Cagliari sia una piazza molto calda dove si può fare calcio in un certo modo, c’è il popolo sardo che ha un attaccamento viscerale alla squadra e quindi questo ti può dare un supporto in più. Penso che il ruolo di direttore sportivo negli anni si sia modificato ma questo succede in tutti gli ambiti lavorativi. La capacità di chi ricopre questo ruolo è quella di sapersi adattare perché le dinamiche sono aumentare in maniera considerevole, quindi ognuno deve affrontare il ruolo che gli spetta e le proprie mansioni nel miglior modo possibile, cercando di lavorare in team e non come uomo solo al comando che ora come ora, rispetto a qualche anno fa, è impossibile”.
Il calendario
“Il nostro avvio, guardando il calendario, è complicato. In Serie A, però, non c’è nulla di facile, anche per una realtà come quella di Cagliari. Dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà a cui andremo incontro ma essere anche consci delle nostre qualità ma ripeto dobbiamo avere coraggio, che è la parola che ho ripetuto spesso anche ai ragazzi in questo inizio di stagione. Solo mettendo il coraggio in campo potremo ottenere dei risultati. Avere la prima in casa con l’Inter fa ricordare in qualche modo la vigilia della partita contro il Bari. Il fatto di giocare con chi, a distanza di un mese, ha giocato la finale di Champions League sicuramente per noi in questo momento è un onore”.
La Redazione