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Cagliari Beach Soccer, Perra: “Vogliamo far bene, esserci è una vittoria”

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L’estate è ormai alle porte e con essa sta per tornare anche la nuova stagione di beach soccer.

Dopo un anno di stop a causa della pandemia di Covid-19 che ha bloccato tantissimi sport, il Cagliari BS del presidente Manuel Perra comincia a scaldare i motori per dare il via ad un nuovo campionato. Il Covid-19 è stata una croce per tanti sport nel corso dell’anno 2020. Qualcuno ancora fa fatica a ripartire, altri hanno già riavviato l’attività già da tempo e altri ancora cominciano a rivedere la luce in fondo al tunnel proprio in questi mesi. Tra quelli che stanno per riprendere il regolare corso dei vari campionati c’è il beach soccer. E il Cagliari BS non aspetta altro che dare il via ad una nuova stagione agonistica.

Il beach soccer in Italia è uno sport ancora con un seguito inferiore rispetto al calcio a 11 e al calcio a 5. Cosa credi si possa fare per far crescere l’interesse verso questa disciplina?
“Sicuramente dovrebbe essere sponsorizzato di più dalla stessa Federazione, non solo nei mesi estivi. È uno sport che copre quattro mesi, ma a parer mio per essere uno sport vero e proprio dovrebbe essere praticato e seguito almeno per otto, non trovo giusto venga confinato solo all’estate. La Federazione sotto questo aspetto dovrebbe impegnarsi di più e organizzare più eventi nazionali per far sì che diventi uno sport a sé stante, dove i giocatori siano esclusivamente giocatori di beach soccer e non anche di calcio a 11 o a 5. Noi società dobbiamo essere brave ad avere una struttura da avere a disposizione tutto l’anno, purtroppo sotto questo aspetto stiamo facendo fatica. Io in primis non riesco a trovare uno spazio adatto a Cagliari da adibire a beach arena, che comunque credo sarebbe un vanto per l’intera isola in quanto sarebbe l’unico campo: in quel caso si potrebbero ospitare anche tornei internazionali, non solo nei mesi estivi per favorire il turismo sportivo. Al Poetto non è possibile avere una beach arena stabile, per tutta una serie di dinamiche burocratiche: perciò sto cercando un terreno vicino al mare o nell’hinterland cagliaritano, dove ci faremmo carico di tutti gli oneri, sia per la costruzione che per la gestione. Il campionato di beach soccer di Serie A esiste da 20 anni e io ho iniziato con l’allora Villasimius. È una follia pensare che abbiamo le migliori spiagge e il miglior mare d’Italia e che questa disciplina non sia per niente valorizzata. Per quanto poco possa essere, si ha comunque visibilità mediatica tramite Sky, Rai, La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport: per me il beach soccer deve assolutamente avere più risalto, al di là della mia passione sfegatata nata relativamente da poco, circa sette anni”.

Dopo un anno di stop causa Covid-19, si scaldano i motori per tornare in campo. Che stagione ti aspetti? Che progetti ci sono in ballo quest’anno?
“Non abbiamo grossi obiettivi. Già partecipare a questo campionato (la Poule Promozione, ndr) per noi è una vittoria, perché dopo un anno in cui siamo rimasti fermi il ritrovarsi di nuovo sulla sabbia per gli allenamenti e le partite non può che essere un successo. Dal lato sportivo cercheremo di fare bene, ma non ci siamo prefissati nessun obiettivo in particolare”.

Riguardo al mercato, come cambierà la squadra rispetto agli anni scorsi? Chi rimane tra i vecchi componenti e chi ha, invece, salutato la società? Quali acquisti sono in programma?
“Ci saranno tre stranieri in squadra e diversi professionisti del settore. Tornerà anche Rolon, che aveva fatto il primo anno con noi ed è anche il capitano del Paraguay, più altre due sorprese che non vi svelo totalmente: uno è un U21 della Spagna e qualche italiano, non nato nell’Isola, per ben figurare. Tra i sardi resterà sicuramente Luca Ruggiu che viene dal calcio a 5 e qualche altro che ha già praticato almeno un anno di beach soccer con noi. Gli acquisti sono un po’ ridotti: proprio a causa della pandemia, il campionato si disputerà in appena due mesi e c’è troppo poco tempo per provare nuovi giocatori. Non avendo una casa stabile qui a Cagliari, non abbiamo nemmeno potuto portarci avanti nel corso dell’inverno e dunque il mercato è stato fatto a ranghi ridotti”.

A febbraio 2020 era stato annunciato Andrea Sabalino come tecnico del Cagliari Beach Soccer, ma purtroppo non aveva avuto modo di cominciare il suo operato. Cosa ha portato alla scelta di avere lui come mister?
“Quest’anno il mister comincerà a tutti gli effetti la sua avventura con il Cagliari. La scelta di averlo come allenatore è stata dettata dal fatto che dopo le prime stagioni di beach soccer ci siamo resi conto di dover attingere dal panorama nazionale per portare un po’ più di esperienza in squadra. Lui ha 10 anni di esperienza, è stato tecnico in A2 e in Serie B di calcio a 5 e ha allenato diverse squadre di beach soccer in Serie A. Ha avuto modo di guidare anche la Nazionale della Norvegia, quindi credo che lui sia un mister che ci possa aiutare a crescere”.

Quale è l’avversario che temete di più?
“Sinceramente non c’è un avversario che temiamo di più (ride, ndr). L’obiettivo è quello di far crescere la squadra e di far sì che la società riesca a farsi conoscere un po’ di più a livello regionale. Ovviamente non dico di raggiungere il livello di seguito dei due mostri sacri come Cagliari Calcio e Dinamo Sassari, ma sicuramente dietro di loro vorrei ritagliarmi un piccolo spazio. L’obiettivo nei prossimi cinque o sei anni è quello di diventare una realtà importante dello sport in Sardegna”.

Elena Accardi

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