Il laterale mancino del Cagliari, Paulo Azzi, è intervenuto ai microfoni di Videolina Sport per analizzare il match salvezza pareggiato 1-1 contro il Lecce. Queste le sue dichiarazioni riprese dai canali ufficiali del club rossoblù.
Sulla gara contro il Lecce
“C’è amarezza per come è finita, avevamo approcciato bene la partita, stavamo giocando bene ed eravamo avanti meritatamente. Dopo l’espulsione si è complicata, abbiamo sofferto insieme, e alla fine abbiamo lavorato per chiudere con un punto prezioso, che non è scontato per come si era messa. Il rosso a Gaetano? Dispiace, non c’era cattiveria, dalla panchina l’impressione è che l’arbitro avesse interpretato l’indole non cattiva dell’intervento di Gianluca, poi è stata fatta la review al monitor”.
Sulla corsa salvezza
“Bisogna completare l’opera, c’è da soffrire e lottare, lo sappiamo tutti, ce lo ripetiamo sempre e siamo tutti sul pezzo. Il mister ci ripete con costanza che bisogna essere bravi a uscire dal campo avendo dato il massimo, non c’è tempo per recriminare, guardiamo con positività e pensiamo alla prossima, lavorando ogni giorno. La mia gara di oggi? Sono entrato per dare una mano sulla fascia su Almqvist, nell’azione del gol potevo essere più bravo sull’uno contro uno, peccato ma trarrò insegnamento anche da questo”.
Sulla sfida contro il Milan
“Andremo a Milano con lo spirito di sempre, con la voglia di giocarcela al di là dell’avversario di turno. Il Milan è una squadra fortissima con giocatori molto importanti. Noi abbiamo bisogno di punti, a Milano abbiamo già fatto bene contro l’Inter, dobbiamo continuare a lottare tutti insieme e solo così potremo arrivare all’obiettivo, sicuramente le tre gare contro squadre di alto rango come Atalanta, Inter e Juventus ci hanno dato fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi”.
Sul momento personale
“Nel calcio come nella vita non ci sono solo il talento o la volontà. C’è qualcosa che ci spinge: qualcuno lo chiama fortuna, altri destino, non so. Di sicuro io sono spinto dalla mia fede, dall’alto, e questo mi dà valori che ogni giorno mi guidano, come il rispetto per il prossimo e il valore che attribuiamo a chi ci circonda e con cui abbiamo a che fare. Ho fatto la mia strada, dopo il Covid decisi di andare in Serie D e da lì sono arrivato e risalito col Modena per poi arrivare al Cagliari. Un anno fa parlavo del mio obiettivo ed era quello di andare in Serie A col Cagliari. Ci sono riuscito insieme alla squadra e ora voglio rimanerci, sto vivendo una stagione con un buon numero di presenze, voglio migliorarmi. So quanto quest’Isola e il suo popolo tengano al Cagliari, in casa e fuori abbiamo una forza incredibile dal sostegno dei tifosi, su questo dobbiamo fondare la nostra corsa, la gente non ci abbandona mai. In Serie A dal punto di vista tecnico e atletico il livello è molto alto, non puoi sbagliare, personalmente sto lavorando tanto con Ranieri e lo staff per migliorare quelle decisioni che in campo possono risultare decisive”.
La Redazione