Il laterale mancino del Cagliari, Paulo Azzi, è intervenuto durante la trasmissione DAZN Talks per parlare del suo impatto in maglia rossoblù e della situazione della squadra di Claudio Ranieri nel torneo cadetto. Queste le sue parole.
Azzi e il mondo Cagliari
“Si sono messi subito tutti a disposizione per aiutarmi in questo cambiamento e quindi sì, stiamo tutti bene”.
L’allenamento odierno
“Ci siamo allenati al mattino, abbiamo recuperato la settimana intensa che abbiamo fatto. Ho appena finito di mangiare, parlo con voi e vado a casa”.
Subito titolare con il Cagliari
“Sinceramente partire subito titolare alla prima partita non è una cosa che mi aspettavo, era successo tutto velocemente, avevo fatto pochi allenamenti. Credo che l’abbraccio del gruppo, il farmi sentire subito tranquillo è stato importante e anche la fiducia del mister è un punto molto forte. Ti trasmette questa serenità, questa fiducia che poi trasmetti in campo”.
Il ritorno di Ranieri sulla panchina del Cagliari
“Aver potuto vedere la prima partita del suo ritorno, l’atmosfera che c’era, è una carica molto importante. In casa abbiamo fatto tre risultati pieni ed è una forza che dobbiamo continuare a portare dalla nostra parte”.
Azzi e l’ambiente Cagliari
“Io ho trovato qui una struttura molto preparata su tutti i livelli sia di allenamento ma anche come mentalità. È una cosa che percepisci subito. Trovi le persone per strada che ti incitano e si vede che ci tengono tanto”.
Azzi e la Sardegna culinaria
“Questo fine settimana sono stato invitato ad un pranzo dove mi hanno fatto assaggiare il maialetto. È una cosa bella. Io sono cresciuto in una famiglia dove i miei zii lavoravano con i maiali. È bello ritrovare questa tradizione, è molto interessante”.
Il fare gruppo in casa Cagliari
“Qua diciamo che c’è l’abitudine a pranzare insieme tutti i giorni. È una cosa che, per il gruppo, è molto buona. Io tendenzialmente parlo, avendo due figli, della famiglia e sono cose che a tavola devi sfruttare a pieno”.
Compagno di squadra più simpatico e quello più casinista
“È una domanda difficile. Sono arrivato da poco quindi sto prendendo il tempo per conoscere meglio le persone… Compagno simpatico? Luvumbo. Noi parliamo la stessa lingua anche se veniamo da posti diversi. A volte ci prendiamo in giro e quindi parlo con lui. Il compagno più casinista? Forse sempre Luvumbo (scherza n.d.r.)”.
La prima parola in sardo
“Casteddu diciamo così (ride n.d.r.)”.
L’amicizia con Felipe Anderson
“Abbiamo un’amicizia molto stretta. A Capodanno siamo stati insieme. Sono cose belle e quindi è stata una bella esperienza”.
Idoli
“Da piccolo il giocatore che mi ispirava di più era Ronaldo Il Fenomeno. Ha fatto delle cose in Nazionale e a livello di club incredibili. Per me è stato un punto di riferimento importante fin dall’inizio. Neymar è uno che è bello da vedere, poi Vinicius che è in un momento molto buono. Sia lui sia Rodrygo stanno facendo cose molto importanti al Real Madrid”.
Il trasferimento da Modena e Cagliari… visto dall’Azzi calciatore
“Faccio un esempio con il mio trasferimento qua. La gente che guarda da fuori vede che Paulo si trasferisce da Modena a Cagliari, però la moglie, i figli, il trasloco, vedi che non è semplice. Ci sono dinamiche della vita di un giocatore che sono difficili da affrontare e quindi apprezzare questo è una cosa molto importante”.
L’esperienza al Modena
“Ho risposto a questa domanda nella prima partita che ho fatto qua. Io porterò con me un bel ricordo per quello che abbiamo vissuto insieme. Sai, fare 14 vittorie di fila, andare allo stadio e vedere quell’atmosfera… Sono stato lì un anno e mezzo però stati momenti intensi, ti danno una memoria positiva”.
Il ritorno da ex al Braglia
“Non è semplice perché ho vissuto una stagione incredibile, ho avuto anche un momento difficile quindi non è stato facile fare questa scelta. Io accetto anche qualche critica per quello che è successo però ribadisco che le cose positive le porterò con me. Ci sono persone che mi hanno scritto e che comprendono questa mia scelta. Nel calcio devi prendere delle decisioni, accettare quello che succede e andare avanti”.
Sognare con la maglia del Cagliari
“È impossibile non essere toccati da opportunità così soprattutto per la storia che ho vissuto, quindi per me è una cosa importante per la mia età, mi permette ancora di sognare. Questo mi ha permesso di continuare a crescere e vedere dove potrò arrivare”.
L’esperienza al Seregno
“Questo è interessante. Nell’anno del Covid, rimango per la prima volta svincolato dopo tanti anni in Italia. Avevo la possibilità di avere il cartellino in mano e lì è stato un momento chiave per me. Ognuno ha affrontato il Covid in un modo ed è stato difficile per tutti. Tante cose mi sono passate nella mente. In quel momento lì avevo proposte dalla C ma è apparsa quell’opportunità ed è stata una scelta dove ho pensato più alla mia famiglia e dove ho messo da parte la carriera. Da lì è cominciato un percorso che mi ha portato qua, a giocare ad alto livello e a sognare. Sia il calcio sia la vita ti danno la possibilità di ricominciare. Il Seregno aveva un progetto importante, per me era una situazione contrattuale molto conveniente”.
Ruolo
“Ho fatto quasi tutti i ruoli, destra, sinistra, davanti. L’anno scorso gol da terzino e gol da prima punta. Sono cose che ti danno quel qualcosa in più perchè ti permette di essere più flessibile. Per me avere quello spazio è una cosa che mi permette di sfruttare quelle caratteristiche”.
Il gol contro il Como
“Sono sincero. Giocando a sinistra quando rientro, fai un cross verso la porta. Il vento mi ha aiutato e quindi è nato quel gol”.
Il Ranieri allenatore
“Sono contento di trovarmi qui, dell’aiuto che mi sta dando. Lui ti trasmette sicurezza, lavora ad alta intensità, gli piace fare le cose bene. ha uno staff molto buono. Porta con sè tutta l’esperienza che ha vissuto e tu devi approfittarne subito e lavorare al massimo, poi i risultati arrivano. L’abitudine del mister nel preparare la partita? Lui una cosa intelligente che fa è rispettare anche il riposo. Lui sa che abbiamo lavorato molto bene e oggi ci permette di riposare. Quando sei in campo, per lui l’allenamento parte da quando inizi a riscaldarti e lì devi dare il massimo, il 100%.”.
La Redazione