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Simone Aresti in conferenza stampa | Foto Luigi Canu/Centotrentuno

Cagliari, Aresti: “Ogni sardo sente la forza di questa folle vittoria”

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In occasione della festa promozione organizzata dal Cagliari per celebrare il ritorno in Serie A, conquistato grazie alla vittoria dei sardi per 1-0 in casa del Bari di ieri 11 giugno, ha parlato il giocatore dei rossoblù Simone Aresti. Di seguito le parole del numero 18 di Claudio Ranieri.

Le parole di Aresti

“Questa promozione è qualcosa di incredibile e di folle, dopo quel che abbiamo vissuto l’anno scorso. La retrocessione ha rappresentato un momento devastante per me, risalire in Serie A in questo modo, con la spinta del popolo sardo senza il cui apporto non ce l’avremmo fatta, è stato davvero qualcosa di incredibile. Un momento della gara di ieri? Ho rischiato di morire, sono sincero. Ci credevamo tutti, anche al 90′: mentre gli altri in panchina si abbracciavano e scherzavano, noi eravamo convinti che ce l’avremmo fatta. Il gol di Pavo è stata l’apoteosi. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, ogni sardo sente la forza di questa vittoria. In questa stagione abbiamo dovuto ricostruire dopo la bomba atomica, difficoltà enormi, risultati e depressione: poi il boom, l’arrivo di Ranieri ha acceso la scintilla. Farlo così in rimonta ha un altro sapore, ho vinto altri campionati ma così è bellissimo”.

Legame forte

“Con mister Liverani la squadra cercava di imporre il proprio gioco, ma senza che arrivassero i risultati. Non è stato tutto da buttare, ma chiaramente in base al distacco si pensava che ci potessero essere difficoltà. Ma siamo stati bravi a rimontare, è una soddisfazione incredibile. Ranieri? A livello umano riesce a far dare il 110% a ogni giocatore, non ho visto mai nessuno nella mia carriera con queste doti. Futuro? Io gioco, Marco si ritira (risata, ndr). Io voglio giocare, sto bene e per me l’età è un grande stimolo. Mi voglio godere questa Serie A. Legame così forte tra la squadra e il popolo mai visto: anche da tifoso, perché prima di essere giocatore sono tifoso, non ricordo un legame così forte. Forse la Coppa Uefa o nello spareggio salvezza, ma abbiamo capito che se stiamo così uniti non c’è squadra che possa avere i nostri valori. Forse solo l’Athletic Bilbao. Non avrei mai pensato che Mancosu facesse una carriera così (risata, ndr). Scherzi a parte, ripensare oggi a quel periodo di Ascoli è divertente, ma è altrettanto bello esserci ancora oggi”. 

Francesco Aresu

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