Il premio “Sport e diritti umani”, promosso da Amnesty International Italia e Sport4Society, giunto alla sua sesta edizione, è stato conferito a Claudio Ranieri, allenatore di calcio di fama internazionale.
L’ormai ex allenatore del Cagliari che ha lasciato i rossoblù dopo la sconfitta contro la Fiorentina di giovedì 23 maggio, è stato insignito del premio assegnato da una giuria specializzata a un/una atleta, società od organizzazione sportiva che per una sua scelta di vita, per un atto o un gesto simbolico o concreto di grande significato, un’idea creativa sportivamente e socialmente utile o qualsiasi altra iniziativa in favore dei diritti umani, abbia espresso una visione che merita il riconoscimento e la segnalazione all’opinione pubblica. La cerimonia di premiazione è avvenuta oggi a Ravenna, durante la trentanovesima Assemblea generale di Amnesty International Italia, alla presenza di Riccardo Cucchi, presidente del premio, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, Luca Musumeci, presidente di Sport4Society, e con la speciale partecipazione di Sara Gama, calciatrice e dirigente sportiva italiana, capitana della Juventus.
Questa la motivazione del premio, letta da Riccardo Cucchi, giornalista e voce storica di Tutto il calcio minuto per minuto: “Emblema di un calcio nel quale l’etica, i valori e la lotta contro il razzismo assumono la stessa valenza del risultato sul campo, Claudio Ranieri in tutta la sua carriera ha speso il suo impegno per insegnare ai tifosi, ai calciatori e all’intero mondo dello sport, che il rispetto conta quanto una vittoria. Una lezione di cultura sportiva e di umanità”.
“Vi ringrazio per questo premio e per l’applauso, che dovrei fare io a voi ogni giorno per il tempo che dedicate a questo nobile progetto- le parole di Ranieri durante la cerimonia-. Io faccio semplicemente ciò che mi hanno insegnato i miei genitori: rispettare tutti e tutti. Grazie ad Amnesty International Italia per il suo impegno e per avermi conferito questo premio, anche se dovremmo essere noi a premiare voi. Ritengo che il calcio sia un veicolo pubblicitario importante e che debba educare le future generazioni a una competizione avvincente e leale. Speriamo che un giorno si possa arrivare a questo, lasciando da parte il razzismo e le disuguaglianze”. La consegna del premio ha avuto luogo durante un dibattito sul tema del razzismo nello sport, in cui Sara Gama, Claudio Ranieri e Riccardo Cucchi hanno discusso delle sfide attuali e delle strategie per contrastare il razzismo sia dentro che fuori dal campo.
La Redazione














