Serata di presentazione a Sassari per la nuova stagione dell’Academy della Torres Femminile.
La cantera rossoblu ha recentemente perso l’utilizzo del campo nero alle spalle del “Vanni Sanna” dove si allenavano le ragazze più giovani, ma il movimento non si ferma, anzi: all’incontro tenuto all’Hubinsula è stato rinnovato l’impegno della società per alimentare il vivaio della Torres, capace di regalare molte giocatrici alla prima squadra. Le ragazze saranno impegnate nelle categorie dei Giovanissimi CSI, Esordienti a 9 FIGC, Mini a 6 FIGC, Under 17 femminile regionale, con l’obiettivo in quest’ultimo campionato di puntare a quello Nazionale.
“Il progetto Torres Femminile nasce quasi 4 anni fa, da un’idea di diversi amici che volevano ripercorrere i fasti del passato e far rinascere quella società, che ha cessato le attività nel 2015 per un antipatico fallimento- le parole del presidente Andrea Budroni-. Abbiamo messo le basi per un settore giovanile importante, affinché possa essere una fucina di future campionesse. Diverse ragazze hanno avuto l’onore di vestire la maglia rossoblù: l’obiettivo quest’anno è quello di mandare3-4 giocatrici in prima squadra. La Torres Femminile è, a differenza del calcio maschile, una società che unisce un’intera isola. Quest’anno abbiamo creato un gruppo di ragazze dalle giovanissime all’U17 che sta dando delle grandi soddisfazioni al mister. Il progetto Academy ha l’obiettivo di raccogliere le migliori giocatrici che vogliono avvicinarsi al mondo del calcio e per continuare ad avvicinare le donne a questo bellissimo sport . Ringrazio Abinsula, perché da 3 stagioni ci permette di sostenere questo importante progetto.”
Queste invece le parole di Pier Vincenzo Mureddu, responsabile del settore giovanile: “La Torres Femminile mi ricorda la Dinamo pre Sardara, pronta a diventare qualcosa di veramente importante. Per farlo bisogna partire dalle nuove generazioni. Si parla di ragazze e di calcio: in Sardegna non abbiamo un campionato femminile degno di questo nome e la Torres Femminile ha l’opportunità di diventare la società apripista del movimento. Il calcio è educazione e divertimento, oltre che veicolo di valori per i ragazzi: rispetto per le regole, per il mister, valori che non hanno genere. Per questo motivo il progetto è quello di far sì che le ragazze giochino a calcio. La Torres Femminile è una società che s’impegna molto nel sociale e questo aspetto mi ha colpito in maniera particolare: ci sono stati progetti bellissimi come il bullismo e quello della ricerca sulla SLA, due progetti di capitale importanza. Vogliamo rendere le scuole di Sassari un modello virtuoso, invogliando le ragazze a giocare a calcio con una formazione a tutto tondo: cognitiva, intellettiva, creando un alfabeto motorio. Se il mister riuscirà a far capire alle sue ragazze che nella vita non si molla mai, avrà vinto la Champions. Il progetto non costerà niente alle scuole, lo staff della società andrà direttamente nelle scuole e le giocatrici della prima squadra giocheranno un ruolo fondamentale in questo progetto. Lo staff della Torres Femminile farà calcio anche coi ragazzi nelle scuole. L’obiettivo è quello di far crescere il calcio femminile, ma non va escluso nessuno.
Ci rivolgeremo alle scuole secondarie di primo grado di Sassari e dell’hinterland. Il progetto sarà diviso in 60 ore divise per moduli e obiettivi e il tutto si concluderà con un torneo che coinvolgerà le ragazze che hanno aderito al nostro progetto, dividendole in diverse squadre: ci deve credere tutta la città”.