Disavventura per il presidente del Brescia Massimo Cellino che nella giornata di ieri, 22 febbraio, avrebbe subito un tentativo di aggressione da una decina di persone all’uscita del centro sportivo di Torbole.
Secondo quanto dichiarato dal direttore generale del club lombardo Luigi Micheli in conferenza stampa l’ex patron del Cagliari sarebbe stato atteso all’uscita del centro sportivo del Brescia da una decina di ignoti che, armati di cinghie, avrebbero tentato un’aggressione. Un periodo non facile per Cellino, già dieci giorni fa un altro attacco con il lancio di uova verso le finestre della sede del club, senza dimenticare le difficoltà sportive con la squadra che naviga nei bassifondi della Serie B al penultimo posto con 25 punti e con la vittoria che manca ormai dal 27 novembre in casa contro la Spal. Nove sconfitte e due pareggi nelle ultime undici partite per il Brescia, con sei battute d’arresto nelle ultime sei giornate che hanno provocato una girandola di allenatori a succedersi sulla panchina delle Rondinelle. Prima Clotet esonerato il 21 dicembre, poi Aglietti salutato il 16 gennaio, poi nuovamente Clotet fino al 6 febbraio e infine Possanzini, in carica per due settimane prima di passare la mano a Daniele Gastaldello, pronto all’esordio nella gara casalinga contro il Bari di sabato 25 febbraio. Nel frattempo anche in società le acque non sono tranquille, con le dimissioni dal Cda di due elementi (Ghirardi e Rampinelli) e con le voci di una possibile cessione a fine stagione che continuano a tenere banco. Oggi infine la notizia della tentata aggressione a Massimo Cellino, “episodi che una società non può tollerare: verranno fatte delle denunce, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità“, ha dichiarato il direttore generale Micheli. Certificando una ferita tra il presidente nativo di Sanluri e la tifoseria bresciana che appare difficile da rimarginare.
La Redazione