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Boxe | Lecca: “Sto lavorando bene, pronto per il titolo dei Supergallo”

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Il pugile cagliaritano Matteo Lecca all’assalto del titolo Italiano dei Pesi Gallo. Il prossimo 30 settembre, al Palasport di Monserrato, il portabandiera dei Quattro Mori, 26 anni, sfiderà il 31enne calabrese Iuliano Gallo per la vacante corona iridata nazionale dei Supergallo. Intervenuto ai nostri microfoni insieme al suo preparatore atletico e mental coach, Gianfranco Ibba, nella cornice della Southside Gym di Cagliari, Lecca ha raccontato il suo momento, specialmente dopo l’infortunio al braccio destro, e la sua preparazione a questo match così importante. Di seguito le sue dichiarazioni.

Verso il titolo
“Innanzitutto non è il periodo migliore dal punto di vista climatico però stiamo lavorando bene. Adesso siamo nel periodo migliore della preparazione, quello più intenso, e ci stiamo godendo questi allenamenti, ora che anche il Maestrale ci ha dato una tregua”.

L’infortunio
“Sono reduce dalla rottura del bicipite brachiale del braccio destro e quindi così ho conosciuto il mister (Ibba n.d.r.). Ho dovuto subire un intervento chirurgico per un infortunio che è piuttosto raro in un contesto pugilistico. Ci siamo messi subito a lavorare e nel giro di due mesi sono riuscito a tornare sul ring, un tempo record per un infortunio di questo tipo che ho avuto a fine maggio contro un ragazzo bulgaro (Trayan Slavev lo scorso 27 maggio a Sarroch n.d.r.). Tuttavia è andato tutto bene e dopo questo match il braccio ha ripreso a funzionare a dovere, abbiamo potuto incrementare notevolmente i carichi di lavoro e finalmente anche l’altro braccio sta tornando in condizioni ottimali”.

‘El Tren’
“Diciamo che è sempre stato il mio punto di forza (riferito a “El Tren”, il suo soprannome). Sono un pugile discretamente esplosivo e da lì la scelta del soprannome e di diventare professionista piuttosto giovane. Il professionismo è una parte del pugilato un po’ più fisica e dove la psicologia è fondamentale. Solitamente si tende ad abbassare il professionista per chi ha doti fisiche più spiccate o comunque una potenza fisica maggiore mentre il dilettantismo ha aspetti più schermistici e tecnici e quindi noi abbiamo optato per il professionismo da giovani”.

La categoria dei Supergallo
“Il limite è di 55,3 kg. Una volta che senti la prima campana nel primo round, diciamo che fai quello a cui sei abituato e per cui ti sei preparato mentre l’alimentazione non è mai facile”.

Pugilato come stile di vita
“Partiamo dal presupposto che ho un team formidabile al mio fianco composto da Gianfranco ma anche dai miei tecnici Angelo Mulas e Simone Gerina. Per anni sono stato affiliato ad una palestra di Sassari che mi ha spinto fino al titolo italiano, che già dovevo disputare qualche anno fa, quindi sono super riconoscente alla Gymnasium del maestro Manuel Marras. Adesso, proprio grazie al mio team, ho la possibilità di dedicarmi al 100% semplicemente agli allenamenti. Loro curano tutta la parte logistica che ha a che fare con l’organizzazione di questo titolo italiano. Dal momento in cui ho deciso di aprire questa struttura (la Southside Gym n.d.r.), ho potuto dedicarmi al pugilato al 100%, lavoro qui, posso dedicarmi ad ogni tipo di sport, vivo di sport, sono tra i pochi che lo possono fare e ne vado assolutamente fiero. Non è una cosa facile, è una cosa per cui ho rischiato e sta dando i suoi frutti, soprattutto in questo momento dov’è importante avere la mente libera ed essere concentrato sull’obiettivo. Trasformare la propria passione in un lavoro e con una struttura da numeri importanti nonostante sia di giovane fondazione? Penso siano due i punti forti. Uno è il concept che ho voluto trasmettere, con una palestra “all’americana”, ma la parte più forte penso sia l’ambiente. Siamo un gruppo di amici, persone che in primis si vogliono bene, che si conoscono da tanto tempo e credo che questo sia il tassello fondamentale che fa funzionare bene questa attività. Ovviamente è presto, abbiamo tanto da migliorare ma siamo partiti con il piede giusto”.

L’ideologia americana
“Il mio idolo da ragazzo era Miguel Cotto (ex pugile portoricano, 5 volte campione del mondo, di cui 2 in WBO, 2 in WBA e 1 in WBC n.d.r.). Al di là del pugile formidabile, è una persona umile, silenziosa, un grande lavoratore, mai egocentrico e mai con comportamenti eccessivamente plateali. È un pugile a cui mi ispiro tantissimo. Adesso ci sono tanti talenti. Noi tendenzialmente impostiamo i ragazzi con delle ideologie americane, anche gli allenatori seguono quella scuola, si aggiornano, sono giovani e questo è importante”.

Cagliari
“Seguo il Cagliari. Speriamo in un grande campionato. Finalmente torna dove merita, per la storia, per l’organico, per il mister. Diciamo che anche la tradizione ci impone di stare a questo livello. La serie cadetta non era la piazza che ci apparteneva. Sono fiducioso, penso farà bene, abbiamo i nomi e la tradizione e potremo dire la nostra anche in Serie A. Se mi aspettavo la promozione del Cagliari dopo un solo anno per come si era messa la situazione? Per come si era messa, no. Anche questo è un motivo d’orgoglio maggiore, soprattutto per com’è avvenuto poi nel finale. È stata una botta d’orgoglio”.

Futuro
“Il titolo italiano dei Pesi Super Gallo è sicuramente il mio sogno. Voglio che sia il primo tassello di una carriera speriamo gloriosa”.

La Redazione

TAG:  Boxe
 
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